Baby da record in Germania, campione d’Europa con l’Italia. Chiarodia: «Sogno il Mondiale»

by Matteo Lignelli

«Non riesco a smettere di pensare a quei giorni a Malta. Non li dimenticherò mai». Fabio Chiarodia, difensore di 18 anni del Borussia Mönchengladbach, è tra i talenti che guideranno il nuovo ciclo dell’u-19 azzurra, quella che in estate ha vinto l’Europeo di categoria con un gol di Michael Kayode, diventato subito protagonista in Serie A: «Avete visto quanto è forte? Sono molto contento per lui perché è una grande persona, sia in campo che fuori».

La vittoria dell’Europeo e le origini italiane

Quel successo li ha legati per sempre. Non solo loro, ma tutto il gruppo. «Eravamo una grande squadra, ci siamo divertiti prima in campo e dopo festeggiando. Tanta musica, poi siamo usciti a festeggiare a Malta. Il più scatenato? Luca Lipani (del Sassuolo, ndr). Ci conosciamo dall’under 15, è il compagno di Nazionale che mi impressiona di più».

Chiarodia è un difensore centrale di piede mancino, moderno nella gestione della palla e veloce, cresciuto nelle giovanili del Werder Brema. È nato nel 2005 a Oldenburg, dove il padre ha aperto una gelateria, da genitori italiani di Cinto Caomaggiore, vicino Portogruaro e all’interno della città metropolitana di Venezia. «A casa parliamo italiano, in vacanza andiamo sempre in Italia. Il mio rapporto è buono con entrambi i Paesi però mi sento italiano. Il mio sogno più grande è vincere un Mondiale con la Nazionale. Mia mamma non me lo dice però so che la sto rendendo felice, è presente a ogni partita dell’Italia».

Solo quando si parla di tifo il suo cuore si divide: «Tifo Juventus e Werder Brema», ammette. «E ora anche il Borussia», aggiunge col sorriso. Nel Werder ha fatto la storia: un anno fa, il 22 ottobre 2022, a 17 anni e 285 giorni è diventato il più giovane titolare del club in Bundesliga. L’avversario? Quel Borussia Mönchengladbach che poi l’ha acquistato in estate. «È stato bellissimo, mi ricordo ancora ogni dettaglio. Spero proprio che mi abbiano acquistato grazie a quella partita. Dovevo marcare Marcus Thuram, che ha fatto gol, ma anche io ho giocato bene. È un attaccante completo, di grande fisicità. È difficile da marcare perché sa fare tutto quello che serve. Sta facendo molto bene all’Inter: non ho mai avuto dubbi, ma non pensavo che si ambientasse così velocemente».

Il trasferimento al ‘Gladbach

«Al Borussia Mönchengladbach mi sto trovando bene, è la mia prima volta lontano da casa. In rosa ci sono tanti giocatori stranieri, per questo sto studiando l’inglese e il francese, parliamo molto francese. Per fortuna sono un appassionato di lingue straniere» ci racconta Chiarodia, che parla un ottimo italiano. «Sto cercando di migliorare i miei punti deboli, in particolare il piede destro e i colpi di testa. I miei idoli? Chiellini e Maldini. Paolo non l’ho mai visto giocare però l’ho studiato su YouTube».

Non è sempre stato un difensore, anche se poi è stato ‘costretto’ ad arretrare per via della sua altezza. «Giocavo centrocampista, una volta ho anche vinto il titolo di capocannoniere. Quanti gol? Non me lo ricordo. Poi sono diventato 1,90 e gli allenatori mi hanno spiegato che in difesa avrei potuto sfruttare meglio le mie caratteristiche. Sono contento perché anche mio fratello maggiore Alex è un difensore, al momento sta giocando nella quarta serie tedesca e anche mio padre è stato un difensore in Italia, sempre nei campionati minori». Fabio Chiarodia alla conquista della Nazionale.