Dimarco e l’Inter, una storia d’amore nata in un negozio d’ortofrutta

by Redazione Cronache
Dimarco

Serviva trasferirsi in Arabia Saudita per (ri)vedere un gol “milanese” nel derby della Madonnina. E mercoledì scorso, al King Fahd International Stadium della capitale Riyad, Federico Dimarco sblocca dopo 10’ il derby tra Milan e Inter. Poi segna Dzeko e la chiude Lautaro: è il quarto trofeo nerazzurro della gestione Zhang, ma soprattutto è la prima volta dal 1968 in cui un milanese de’ Milan segna nel derby. A 55 anni da Marco Achilli, Federico Dimarco aggiorna le statistiche – di sinistro su assist di Barella – e il pallone finisce in una teca (poi messo all’asta su Socios.com, con tanto di chip NFC a certificarne l’autenticità). Che storia, Dimarco: tifoso interista, partito da un negozio d’ortofrutta di Milano. Come Pasquale Mazzocchi della Salernitana – si comprò le scarpe da calcio portando cassette di frutta e verdura, poi ha debuttato in Nazionale a 27 anni – e Manus Cruijff, padre di Johan, che gestiva per la terza generazione il negozio di ortofrutta di famiglia.

1968, un’ortofrutta di Porta Romana

Federico Dimarco nasce a Milano il 10 novembre 1997. Suo padre Gianni gestisce un negozio di frutta e verdura al numero 103 di Porta Romana, quartiere residenziale a sud-est di Milano, coi nove piani della Torre della Fondazione Prada e il Teatro Carcano. È un’attività di famiglia, qui dal 1968, ed è qui – tra i bancali – che inizia la storia di Federico Dimarco. Da piccolo, aiuta nel negozio e gioca a calcio nel parchetto di fronte: «Quando aveva tre anni, lo portavo a San Siro – raccontò suo padre Gianni al Corriere della Seraun tempo dormiva, l’altro guardava la partita». Il tifo per l’Inter è di famiglia. Una famiglia, i Dimarco, che negli anni Cinquanta è emigrata dalla Basilicata a Calvairate, in cerca di fortuna. Perché Milan l’è un gran Milan e in quegli anni riceve circa 300.000 immigrati nella nuova periferia industriale. Oltre la metà proviene dal Meridione. Storie di chi ce la fa, come Federico. Come nella storica tabaccheria di famiglia di Andrea Repossi ad Abbiategrasso, anche nel retrobottega dell’ortofrutta dei Dimarco c’è la foto del suo debutto.

2017, Dimarco saluta l’Inter

Sì, perché Federico Dimarco debutta a 7 anni col Calvairate, un club affiliato all’Inter. All’inizio Federico fa l’attaccante, poi l’ala e sempre più indietro fino a terzino sinistro. Passa alle giovanili dell’Inter e debutta coi grandi in Azerbaigian, a Baku, dove l’11 dicembre 2014 l’Inter di Roberto Mancini pareggia 0-0 col Qarabağ. Federico Dimarco ha 17 anni, quell’anno fa il suo esordio pure in Serie A e vince il Torneo di Viareggio nell’Inter di Vecchi, con Radu, Gnoukouri e Bonazzoli. Poi però parte in prestito: a sei mesi ad Ascoli in primavera 2016, quindi un anno di Serie A a Empoli come riserva di Pasqual. Ma i toscani retrocedono. Dimarco ha 19 anni e lascia definitivamente l’Inter: firma un quadriennale col Sion, in Svizzera, s’infortuna ma nell’estate 2018 i nerazzurri lo riacquistano e lo prestano a Parma. Come nelle migliori favole, il 15 settembre 2018 Federico Dimarco segna il suo primo gol in Serie A, nel “suo” San Siro, alla sua squadra del cuore. Il gol è bellissimo, di sinistro. Dimarco esulta, si toglie la maglia. A luglio 2019 torna all’Inter, fa sei mesi con Antonio Conte, poi poco prima della pandemia di Covid-19 si trasferisce in prestito all’Hellas Verona. E cambia tutto. Nel 2020/21, nel 3-4-3 di Ivan Jurić, Dimarco si esalta: 5 gol e 5 assist.

 

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2021, il rientro a casa

Quando Federico Dimarco torna all’Inter, nell’estate 2021, l’Italia di Roberto Mancini è da poco campionessa d’Europa. In Lombardia c’è un nuovo tecnico (Simone Inzaghi) ma si rimane con la difesa a tre. Come con Conte e Jurić, Dimarco cresce. Segna alla Sampdoria su punizione, debutta in Champions League col Real Madrid e segna pure al suo ex Empoli. È l’inizio di tanti successi. A gennaio 2022, Dimarco vince la Supercoppa italiana battendo la Juventus, così come a maggio in finale di Coppa Italia. Poi da questa stagione, con l’addio di Ivan Perišić e le difficoltà di Gosens, Dimarco è titolare a 25 anni nella sua squadra del cuore, l’Inter. Dopo i prestiti e un’esperienza da frontaliere in Svizzera. Ecco perché il suo gol in Supercoppa italiana a Riyad sul Milan – primo di tre – vale di più. Qualche tifoso più audace ha già iniziato ad accostarlo ad Javier Zanetti, per lui non può che essere un onore, ma solo il futuro potrà dirci se il paragone è fondato.