di Cesare Ragionieri
Manca sempre meno all’inizio di EURO2020, che comincerà domani sera con la sfida dell’Olimpico tra Italia e Turchia. Rimandato di un anno a causa della pandemia, adesso è finalmente tutto pronto e nel prossimo mese ne vedremo delle belle. Con la speranza, naturalmente, che il cammino degli Azzurri possa essere il più lungo possibile.
Tra le tante curiosità sugli Europei, c’è anche quella sui figli d’arte che parteciperanno alla competizione itinerante. Sono ben quattro e almeno nella fase a gironi, non si affronteranno sul campo. Andiamo a scoprire insieme di chi si tratta.
Enrico e Federico Chiesa
Impossibile non cominciare, anche soltanto per senso d’appartenenza, dal duo italiano. Enrico è stato convocato dalla Nazionale italiana per gli Europei del 1996 e del 2000, ma è sceso in campo soltanto nel primo caso. Due presenze e un gol (nella sconfitta contro la Repubblica Ceca) per l’ex giocatore di Parma, Lazio e Fiorentina, con l’Italia eliminata al termine della fase a gironi. Nel 2000 zero minuti in campo nella cavalcata azzurra, terminata ad un passo dalla gloria a causa del golden gol di Trezeguet.
Federico arriva all’appuntamento di EURO2020 reduce dalla prima stagione alla Juventus, in cui è stato probabilmente il miglior giocatore della rosa di Pirlo. Nelle gerarchie di Mancini, Chiesa parte appena dietro a Berardi ma troverà sicuramente spazio a partita in corso. Le sue accelerazioni palla al piede potrebbero essere l’arma in più a disposizione del ct azzurro per spaccare le partite.
Lilian e Marcus Thuram
Dall’Italia attraversiamo le Alpi e ci catapultiamo in Francia, dove troviamo il duo formato da Lilian e Marcus Thuram. L’ex difensore di Parma e Juventus ha disputato ben quattro edizioni degli Europei, a partire da quella del 1996 fino a quella del 2008 e giocate tutte da titolare. Sedici partite e un titolo di campione d’Europa alzato al cielo proprio davanti a Enrico Chiesa nel 2000.
Marcus, invece, è stato convocato da Deschamps quasi a sorpresa, visto in quattro delle ultime cinque partite della Francia non era stato neanche convocato. E nell’unica in cui era a disposizione, è rimasto a sedere. Le sue uniche tre presenze risalgono alle tre partite giocate dai transalpini a novembre del 2020, per un totale di 179′ in campo arricchiti da un assist. In stagione, con la maglia del Borussia Mönchengladbach, ha segnato 11 gol e servito 12 assist in 40 partite.
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Peter e Kasper Schmeichel
Proprio come Lilian Thuram, anche Kasper Schmeichel ha giocato quattro edizioni degli Europei (1988-1992-1996-2000). E proprio come il difensore francese, il portiere della Danimarca ha vinto alla seconda partecipazione alla massima competizione continentale per Nazionali (ne abbiamo parlato QUI). Il successo della Nazionale danese è stato forse quello più inaspettato in tutta la storia degli Europei, sia per la caratura della squadra che per le modalità con cui hanno partecipato alla competizione.
Per il figlio Kasper, invece, sarà la prima volta da titolare agli Europei: nel 2012 rimase in panchina nelle tre partite nel girone e nel 2016 la sua Danimarca non conquistò la qualificazione. Il portiere del Leicester, però, ha già esperienza ad alti livelli con la Nazionale: ai Mondiali del 2018, la corsa di Kjaer e compagni si fermò agli ottavi di finale contro la Croazia, persi ai calci di rigore.
Henrik e Jordan Larsson
L’ultima coppia di padre-figlio è quella svedese dei Larsson. Il padre, Henrik, ha giocato tre Europei (2000-2004-2008), con il miglior risultato raggiunto nell’edizione in Portogallo nel 2004 (quarti di finale). Dieci partite disputate, arricchite da quattro gol (uno nell’ormai celebre biscotto contro la Danimarca che escluse l’Italia) e due assist).
Il figlio Jordan, invece, è stato convocato al posto di Zlatan Ibrahimovic. L’infortunio rimediato dell’attaccante del Milan ha spinto il commissario tecnico Janne Andersson a puntare sul figlio d’arte, reduce da una grande stagione con la maglia dello Spartak Mosca con 15 reti e 5 assist in 29 presenze nel campionato russo.