Filip Stanković tra la camera con il fratello in ritiro, l’Olanda e il numero 1 in tournée

by Giacomo Brunetti

E se il 19 agosto, contro il Monza, la formazione dell’Inter iniziasse con Filip Stanković? A 20 giorni dall’inizio del campionato, è il portiere classe ’02 il titolare dell’Inter. Complici le partenze di André Onana e Samir Handanovič, oltre allo stallo nelle trattative per Anatolij Trubin e Yann Sommer, Inzaghi sta puntando su di lui nella tournée giapponese.

Da ragazzo gli dicevano che fosse troppo basso per fare il portiere. Crebbe di 20 centimetri in poco tempo e, dopo aver subito e superato lo scoglio dell’essere «figlio di», si è ispirato a Júlio César – che ha conosciuto da compagno del padre e del cui figlio è molto amico – per sognare nelle giovanili nerazzurre, quelle in cui ha sempre giocato. Lo chiamavano pararigori perché si buttava ovunque: erba, parquet, cemento. C’è una foto, artigianale e scattata col cellulare, che riassume il momento. Filip intervistato dalla televisione dopo una gara nel pre-campionato e suo fratello Aleksandar – anche lui convocato da Inzaghi, centrocampista – che lo osserva orgoglioso da dietro la telecamera. Felice per Filip così protagonista dopo il suo Erasmus. 

Dalle convocazioni di Antonio Conte nell’Inter scudettata fino al prestito: è il 2021 quando, insieme al compagno di squadra Gaetano Oristanio (oggi al Cagliari) prende un volo per Volendam, dove già il nerazzurro Mulattieri sta segnando a ripetizione. Seconda divisione olandese: si riparte da qui. Forse è un bene, perché le etichette lì non esistono e la pressione mediatica italiana è nulla. Gioca, para e la squadra viene subito promossa in Eredivisie. Dopo il salto di categoria disse a L’Interista: «Ho fatto il portiere perché non avevo voglia di correre. Ricordo quando baciai la Champions vinta da papà. Mio fratello Aleksandar mi ricorda lui».

All’ultima partita con il Volendam, Dejan era allo stadio. Si è commosso per il calore con cui è stato salutato il figlio. Al momento, Davide Di Gennaro – acquistato per le liste vivaio e lo scorso anno al Gubbio – è il secondo portiere. Sarà il terzo, con Filip destinato a partire in prestito appena la situazione nel suo ruolo sarà sistemata. In Giappone è in camera con suo fratello. Filip raccoglie due anni in Olanda nei quali si è trasformato da ragazzo a uomo. Un’esperienza concreta nel calcio professionistico. Il padre gli ripeteva spesso che aveva una sola chance: il calcio. I suoi figli ne hanno avute due. Hanno scelto il calcio, con la tigna e senza mollare mai.

Nella prima stagione al Volendam ha giocato 28 volte con 36 gol subiti e 8 clean sheet. In quella successiva – la scorsa – ha totalizzato 35 apparizioni. Titolare nella prima amichevole contro il Lugano e confermato con la Pergolettese, è stato riproposto con l’Al-Nassr. E domani, davanti al PSG, toccherà ancora a lui. Al momento è il numero 1 nerazzurro. Nelle prossime tre settimane, l’Inter è chiamata a sbloccare la trattativa per Sommer – che è tornato titolare nel Bayern visto il forfait di Neuer – e Trubin – per il quale lo Shakhtar chiede 30, mentre l’offerta è di 10 e il contratto è in scadenza – per sistemare la questione prima del Monza. In caso, è pronto Stanković.