Fiorentina, Cutrone si presenta: «Le risposte le do sul campo. Voglio crescere e qui è perfetto»

by Redazione Cronache
Conferenza Cutrone

Tempo di presentazioni in casa Fiorentina. Patrick Cutrone, nuovo acquisto viola in gol ieri sera in Coppa Italia, parla in conferenza stampa: «Nel calcio come nella vita nulla è facile. Io ho pensato solo ad allenarmi al 100% e farmi trovare pronto. Ieri è stato bellissimo segnare alla prima da titolare e sono contento».

GOL COME RISPOSTA ALLE CRITICHE – «Le risposte è bello darle sul campo. Io devo ringraziare sia il Milan che il Wolverhampton, perché comunque mi hanno aiutato a crescere come uomo e come calciatore».

GLI OBIETTIVI – «Io penso partita dopo partita. Ho obiettivi come squadra, non come giocatore. Voglio migliorare in tutto, darò sempre il massimo per farlo».

I COMPLIMENTI DEI COMPAGNI – «Fanno piacere, come anche quelle di Pradè. Vlahovic è giovane come me e so cosa vuol dire sbagliare gol, ieri gli ho detto che va tutto bene».

LA SCELTA – «Appena ho sentito parlare di Fiorentina ho detto subito di sì ed ero contentissimo di aver preso questa scelta».

LA PARTITA CONTRO IL NAPOLI DI GATTUSO – «La affronterò come ogni partita: per portare a casa i tre punti. Sarà difficile ma noi siamo una bella squadra e possiamo giocarcela. Il mister lo ringrazio per avermi fatto crescere al Milan, anche se poi ha fatto altre scelte».

MONTELLA «Certe decisioni le prende la società. Ma come per Gattuso ringrazio anche Montella per avermi fatto giocare e crescere. Io comunque sono contento di avere Iachini, perché è bravo e tiene molto a far crescere i giovani».

CHIESA – «Le sue qualità le conoscono tutti. Abbiamo già giocato insieme in Under 21 ed è un bravo giocatore».

L’ESPERIENZA AL WOLVERHAMPTON – «È stata bella. Ho imparato tanto, sia dagli allenamenti che dalla cultura diversa».

L’ESULTANZA – «Era per mio padre che mi sopporta sempre».

SE SI ARRABBIA QUANDO NON SEGNA – «Io penso prima al gruppo e poi a me stesso, quindi sono contento se si vince. Poi mi arrabbio se non faccio gol, è vero. Ma la cosa primaria è che la squadra vinca».

COMMISSO – «È una bellissima persona. Sono felice di poter ripagare la fiducia della società».

IL NUMERO 63 – «È l’anno in cui è nato mio padre: 1963».

I GOL – «Io penso partita dopo partita, come detto. Poi ovvio: essendo un attaccante voglio segnare il più possible. E spero di farlo con questa maglia».

IL RUOLO – «Quello lo decide il mister. A me basta giocare, non importa dove».

QUALCHE IDOLO – «Ho visto tanti video di Batistuta qua a Firenze, lui è un’icona. Ma da qui son passati tanti attaccanti, come Gilardino. Inzaghi? Qualche gol l’ha fatto (ride, ndr). Io comunque penso solo a lavorare».

ESSERE TITOLARE – «In ogni squadra c’è concorrenza e questo fa bene. Ho giocato con grandi calciatori e da loro ho imparato tanto. Io non penso mai di essere titolare inamovibile».

RIBERY – «È un campione. Ha vinto tantissimo ed è un giocatore straordinario. L’ho conosciuto dopo la partita di ieri e mi ha fatto piacere. Non vedo l’ora che rientri in campo per giocare assieme a lui».