Fiorentina, il dg Barone: «Se ci sono rischi non giochiamo». Su taglio stipendi e Chiesa…

by Redazione Cronache

Il dg della Fiorentina Joe Barone è intervenuto questa mattina a Radio Sportiva. «Al momento la situazione è abbastanza sotto controllo nella famiglia Fiorentina. I nostri tre calciatori colpiti stanno bene e sono del tutto negativi. Abbiamo avuto circa 13 persone tra dipendenti e familiari che hanno contratto il virus e hanno avuto situazioni complicate, ora abbiamo tutti a casa e tutto sotto controllo. Abbiamo chiuso tutto immediatamente dopo la partita contro l’Udinese, muovendoci in tempo e seguendo tutti i protocolli di sicurezza. Speriamo solo che il peggio sia passato”.

LA SERIE A E LA RIPARTENZA – «Il nostro parere per il bene del calcio è che sarebbe meglio finire la stagione senza sacrificare la prossima. Ma prima la cosa più importante è la salute: se ci sono rischi a giocare non si deve giocare. Ne sono convinto. Il calcio è bello ma la gente oggi sta morendo, le persone hanno altro a cui pensare. Se possiamo giocare ed è tutto ok, lo facciamo. Altrimenti non roviniamo anche la prossima stagione. Vediamo a lungo termine».

TAGLIO STIPENDI – «La Lega non si è svegliata all’ultimo prima di fare il comunicato. È stato un comunicato richiesto da tutte le società ed è un sistema per proteggere tutti. Sugli stipendi il discorso da fare è molto complesso da fare, perché bisogna ragionare sul calcio in generale e su come potrà sopravvivere. Ora ci aspettiamo un grande senso di responsabilità da parte dei giocatori, ma non si parla solo di loro. Ci sono fondi dalla Fifa, dall’Uefa: sono tutte cose da tenere di conto. Non dev’essere una questione solo dei giocatori, perché sono convinto che tanti di loro sono disposti ad aiutare. Ho parlato con i capitani e vogliono capire come si svilupperà la cosa, stiamo parlando continuamente. Ma un componente dei giocatori non è tutto in questa situazione. Occorre capire che non ci sarà più il calcio di ieri e per far sì che ci sia un calcio di domani bisogna prescindere dai contratti e dai benefici. O restiamo uniti o andiamo tutti a casa anche a livello europeo».

I MESI ALLA FIORENTINA – «Prima di tutto voglio ringraziare il presidente visto che ha preso lui la decisione. E poi Pradè, che mi ha aiutato ad inserirmi in un mondo complesso. Ho conosciuto tante persone in gamba e con grande professionalità. Giusto oggi parlavo con Branchini (agente, tra gli altri, di Cutrone, ndr) che io definisco il Padrino degli agenti a livello mondiale. Ma come lui sono in rapporto con Lippi, Minieri e tanti altri. Sono contento di tutto questo e spero di riuscire a fare il mio lavoro al meglio».

CHIESA – «I rapporti sono sempre ottimi. Federico ama parlare con me in inglese e devo dire che lo parla perfettamente. Con babbo Enrico ho parlato anche stamani, c’è serenità da entrambe le parti. E quando tutto questo sarà finito, ci sederemo ad un tavolo e discuteremo».

STADIO – «Torneremo a giocare prima di risolverla (ride, ndr). Comunque è una questione che tutta la Lega ha preso a cuore perché è fondamentale. Nella crescita del paese e della nuova Italia può dare tanto lavoro e cambiare tutto. Io ci lavoro ogni giorno e conto di riuscire a sbloccare la situazione».