Firmato il nuovo Dpcm, coprifuoco alle 22: ecco tutte le altre misure

by Redazione Cronache

Dopo una giornata di incontri senza sosta tra Governo e Regioni, è stato approvato il nuovo Decreto della presidenza del consiglio dei ministri per contrastare la diffusione del coronavirus in Italia. Il testo è stato firmato dal premier Conte nella notte, sotto l’avvallo dei capi delegazione della maggioranza, del ministro per gli Affari Regionali Boccia e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Fraccaro. Nella giornata di oggi è prevista una conferenza stampa dello stesso Conte.

Tutta Italia

Ma entriamo nel dettaglio del provvedimento. Rispetto alle anticipazioni, tra le poche novità ci sono quelle sui parrucchieri che restano aperti anche nelle zone che rientrano nello scenario 4, il più rischioso. Il decreto avrà valore per un mese, fino al 3 dicembre. Per quanto riguarda le misure che coinvolgono tutto il Paese, ci sarà la limitazione della circolazione delle persone, il coprifuoco, alle 22. Si tornerà all’autocertificazione: per uscire di casa dopo l’orario consentito si dovranno avere motivi di lavoro, salute o urgenza. Chiuse tutte le mostre e i musei. Scuola a distanza per tutte le superiori: per elementari, medie e servizi all’infanzia, ok alla presenza ma con uso obbligatorio delle mascherine (tranne che per i bimbi al di sotto dei 6 anni). Nei week-end niente centri commerciali e negozi aperti, lavoreranno solo farmacie, alimentari, supermercati, tabacchi ed edicole. Sui mezzi pubblici potrà salire solo il 50% della capienza massima. Oltre allo stop per bar e ristoranti alle 18, prevista anche la chiusura dei corner scommesse nei bar e nelle tabaccherie.

Zone gialle

        • Abruzzo
        • Basilicata
        • Emilia Romagna
        • Friuli Venezia Giulia
        • Lazio
        • Marche
        • Molise
        • Provincia autonoma di Trento
        • Sardegna
        • Toscana
        • Umbria

In queste Regioni le regole applicate resteranno in vigore da giovedì 5 novembre a giovedì 3 dicembre.

  • coprifuoco dalle 22 alle 5, salvo per spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. È in ogni caso fortemente raccomandato a tutte le persone fisiche, per tutto l’arco della giornata, di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi;
  • centri commerciali chiusi nei giorni festivi e pre-festivi, ma rimarranno aperti negozi alimentari, farmacie, parafarmacie ed edicole collocati al loro interno;
  • didattica a distanza al 100% per tutti gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, cioè per le scuole superiori, che oggi, almeno al 25%, seguivano in presenza, e per tutte le terze medie;
  • capienza dei mezzi pubblici dimezzata (al 50%);
  • musei e mostre chiusi;
  • corner per giochi e bingo in bar e tabaccherie chiusi;
  • consentiti invece gli spostamenti anche fuori Regione, purché le Regioni accanto siano nella stessa zona rischio moderato.

Zone arancioni

        • Campania
        • Liguria
        • Puglia
        • Sicilia
        • Veneto

Queste le regole per la seconda fascia con Regioni a rischio alto ma compatibili con lo scenario 3, per le quali saranno applicate misure “lievemente restrittive”. Le misure, anche qui in vigore dal 5 novembre al 3 dicembre, sono:

  • coprifuoco dalle 22 alle 5, salvo per spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute;
  • vietato ogni spostamento in entrata e in uscita, salvo che per spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute;
  • bar, ristoranti, locali, pub, gelaterie e pasticcerie chiusi sempre, ma potranno continuare a vendere cibo da asporto (fino alle 22) o consegnarlo a domicilio;
  • centri commerciali chiusi nei giorni festivi e pre-festivi, ma rimarranno aperti negozi alimentari, farmacie, parafarmacie ed edicole collocati al loro interno;
  • negozi chiusi, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità, sia nell’ambito degli esercizi commerciali di vicinato sia nell’ambito della media e grande distribuzione, anche ricompresi nei centri commerciali
  • mercati chiusi, salvo le attività dirette alla vendita di soli generi alimentari;
  • didattica a distanza al 100% per tutti gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado e terza media;
  • capienza dei mezzi pubblici dimezzata (al 50%);
  • musei e mostre chiusi;
  • corner per giochi e bingo in bar e tabaccherie chiusi.

Zone rosse

        • Lombardia
        • Piemonte
        • Valle d’Aosta
        • Calabria
        • Bolzano e 10 Comuni della Provincia autonoma (Vadena, Braies, Velturno, Villabassa, Meltina, Vipiteno, Egna, Nova Levante, Ponte Gardena e Nalles)

Per le Regioni messe peggio dal punto di vista della curva epidemiologica e dell’indice di contagiosità, scatta invece il lockdown “light”, sulla falsa riga di quello attuato in Germania.
Queste le nuove restrizioni che interessano queste aree, ma che saranno in vigore per ora solo per due settimane, da giovedì 5 a giovedì 19 novembre, e non un mese.

  • coprifuoco dalle 22 alle 5, salvo per spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute;
  • vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dalle Regioni e anche tra Comuni e Province della stessa Regione, salvo che per spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute;
  • bar, ristoranti, locali, pub, gelaterie e pasticcerie chiusi sempre, ma potranno continuare a vendere cibo da asporto (fino alle 22) o consegnarlo a domicilio;
  • parrucchieri, barbieri ed estetisti resteranno invece aperti, a differenza della prima bozza;
  • centri commerciali chiusi, ma rimarranno aperti negozi alimentari, farmacie, parafarmacie ed edicole collocati al loro interno;
  • negozi chiusi, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità, sia nell’ambito degli esercizi commerciali di vicinato sia nell’ambito della media e grande distribuzione, anche ricompresi nei centri commerciali
  • mercati chiusi, salvo le attività dirette alla vendita di soli generi alimentari;
  • didattica a distanza al 100% per tutti gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado e per le seconde e le terze medie;
  • capienza dei mezzi pubblici dimezzata (al 50%);
  • musei e mostre chiusi;
  • corner per giochi e bingo in bar e tabaccherie chiusi.