SU IBRA – «Ricordo bene quando ero a Barcellona 10 anni fa quando ero là a prendere Ibra, straordinario in campo e per quello che da alla squadra nello spogliatoio. Ibra è un totem, è immortale. Non è solo merito di Ibra. Bisogna dare atto a Pioli di aver trovato la quadratura del cerchio con il 4-2-3-1, poi sono arrivati dei ragazzi bravi. Pur essendo al centro d’allenamento dell’Inter, continuo a rimanere tifoso del Milan ovviamente. Dopo 31 anni non si può cambiare bandiera».

IL CALCIO – «Sono incrementati i costi e sono diminuiti i ricavi. Certamente il calcio è a rischio default, come purtroppo molte altre aziende. Ne ho parlato anche con Marotta, le società hanno subito un drastico calo di fatturato».

CONTE-MILAN – «Ne abbiamo parlato, ma erano gli ultimi anni. Se fosse capitato prima, sarei riuscito a portare a buon fine il corteggiamento. E’ un grande allenatore, fa giocar bene le sue squadre, complimenti all’Inter per averlo preso».

SU BERLUSCONI – «È tifosissimo, mi ha chiamato a fine primo tempo per sapere il risultato. Il Milan è il suo passato, il Monza è presente e futuro, il nostro sogno è portarlo n Serie A già quest’anno».

SU PIRLO – «Sono orgoglioso che Andrea sia uno dei tanti allenatori uscito dal nostro grande Milan».