Il «miracolo» e la «tragedia» che hanno reso grande il Giappone

by Redazione Cronache
Giappone

Nel 1981, il fumettista Yōichi Takahashi pubblica Capitan Tsubasa. Si è appassionato ai Mondiali del 1978 e da qui lavora alla storia di un 15enne che lascia il Giappone per diventare calciatore in Brasile. Holly e Benji arriva in Italia nel 1999, in tv e videocassetta. Ha già spopolato in Giappone: «Molti calciatori sono diventati professionisti in Giappone grazie al manga, tipo Nakata». Ora, se esiste un momento ideale per il calcio giapponese, è l’ottavo di oggi contro la Croazia. E non solo perché il c.t. è Hajime Moriyasu, che allena il Giappone dal 2017: prima l’U23, poi i grandi quando nel 2019 ha sostituito il c.t. Nishino e perso la finale di Coppa d’Asia ad Abu Dhabi col Qatar. «Mi aspetto si vada ai supplementari», ha detto Moriyasu. Non sarebbe male, se pensi che in Russia…

➡️ La storia del giocatore che ha ispirato Holly e Benji ⬅️ 

Giappone, harakiri, Chadli

Al Mondiale di Russia, il Giappone era partito bene. Prima, batte la Colombia di Quintero con gol di Shinji Kagawa su rigore e Yuya Osako, a cui nel 2019 la sua città (Minamisatsuma) dedica pure uno stadio. Poi, pareggia 2-2 col Senegal di Sadio Mané, gol di Takashi Inui e Keisuke Honda, l’ex milanista che nel 2019 si propone – invano – su Twitter ai rossoneri come al Manchester United: «Chiamatemi, fatemi un’offerta, non voglio soldi», da centro di collocamento. Infine, il Giappone al Mondiale 2018 perde di misura sulla Polonia, ma – visto che perde pure il Senegal – i nipponici si qualificano agli ottavi con soli quattro punti. Ora, il 2 luglio 2018 a Rostov sul Don il Giappone sta incredibilmente battendo 2-0 il Belgio, gol di Genki Haraguchi e Takashi Inui. È il 50’. Peccato che il Belgio rimonti in cinque minuti (Vertonghen e Fellaini) e Nacer Chadli segni il 3-2 al 94’, in contropiede, coi giapponesi in avanti. Harakiri, in piena regola: il Sol levante tramonta (ancora) agli ottavi, mentre i tifosi ripuliscono diligentemente lo stadio e i calciatori lo spogliatoio.

Nishino e il «miracolo di Miami»

«È una tragedia, mi sento devastato. Ci siamo allenati duramente, ma non ci aspettavamo quella ripartenza così veloce», dirà a margine il c.t. Akira Nishino. Ha 63 anni ed è il c.t. del Giappone da due mesi, quando è stato licenziato Vahid Halilhodžić. In due mesi, forgia un gruppo coriaceo ma non basta. È una piccola maledizione: ogni otto anni, il Giappone esce agli ottavi. Puntualmente. Accade nel 2002 col Turchia, nel 2010 col Paraguay e ora col Belgio. Sarebbe importante per la Nazionale asiatica – che ha esordito a un Mondiale solo nel 1998 – arrivare ai quarti, ogni tanto. Ma Akira Nishino è famoso a Tokyo per il Miracolo di Miami, una partita di calcio alle Olimpiadi del 1996, a Miami. Il Giappone – che nel 1968 ha vinto il bronzo ai Giochi del Messico e non s’è mai più qualificato prima di stavolta – sfida il Brasile di Mário Zagallo, che ha vinto tre Mondiali (1958, ’62 e ’70, tutte le volte con Pelé). In campo ci sono Dida, Roberto Carlos, Bebeto e Rivaldo. Come finisce? Vince il Giappone di Hidetoski Nakata, con gol di Teruyoshi Ito, che ha 48 anni e gioca ancora. «Nel 1995 il Giappone ha creato una lega professionistica, sentivo pressione», dirà l’allenatore di quella Nazionale olimpica giapponese. Che ha 41 anni ed è proprio Akira Nishino.

➡️ La guida del Giappone al Mondiale ⬅️

Moriyasu e la «tragedia di Doha»

Da un miracolo a una tragedia. L’attuale c.t. giapponese si chiama Hajime Moriyasu, ha 54 anni, è figlio di un costruttore navale e ha studiato a Nagasaki, luogo del bombardamento atomico. Era portiere, è diventato centrocampista specialmente a Hiroshima, al Sanfrecce. Ha debuttato poi in Nazionale ed è in campo il 28 ottobre 1993, a Doha, quando il Giappone incontra l’Iraq all’ultimo turno delle qualificazioni al Mondiale ’94. I nipponici devono vincere, finisce 2-2 con gol iracheno al 90’. Moriyasu, devastato, chiama quella partita «la tragedia di Doha» e si ritira dalla Nazionale. Dopo 29 anni, il Giappone è tornato a Doha e Moriyasu è il c.t.. Al Khalifa International Stadium, la Spagna va in vantaggio ma in tre minuti Ritsu Doan e Ao Tanaka ribaltano la gara. La vince il Giappone in rimonta, 2-1 e Moriyasu – che ha già battuto la Germania, 2-1, rimontando in otto minuti, ma ha perso contro Costa Rica – ha vendicato la “tragedia”. Tra poco, tocca alla Croazia.