Giocatori come Hernanes non ne fanno più

by Redazione Cronache

di Leonardo Maldini

Se lo chiamavano “Il profeta“, forse, un motivo c’era. Hernanes sapeva benissimo dove sarebbe andato a finire il pallone, che lo avesse lui oppure gli avversari. Un giocatore che non ha mai fatto della corsa il suo punto di forza, ma che nel suo fazzoletto di terreno faceva quel che voleva con e senza pallone.

I più attenti ricorderanno di Hernanes, che in A ha guidato i centrocampi di Lazio, Inter e Juventus, la capacità di usare entrambi i piedi in maniera sopraffina, mettendo in difficoltà l’avversario nell’uno contro uno: non aveva un “lato debole” sul quale essere affrontato.

Se ti fronteggiava palla al piede, l’unica cosa che potevi fare era pregare che calciasse fuori. Come dimostrato in questo gol contro la Roma, Hernanes controlla la palla per andare sul destro, poi però viene costretto al mancino. Senza indugi, cambia piede e prende l’angolino.

Non solo tecnica

Il brasiliano è il giocatore che tutti gli allenatori vorrebbero, perché permette di impostare calci piazzati e geometrie a piacimento. Infatti era capace di calciare un angolo o una punizione sia con il destro che con il sinistro, a seconda delle richieste del mister. Ogni volta che prendeva la palla e la piazzava vicino alla bandierina sceglieva una rincorsa diversa, a seconda di come si predisponevano gli avversari. Una caratteristica che aumenta la sua duttilità tattica, dando così diverse soluzioni offensive.

Un lato molto sottovalutato di Hernanes Carvalho, inoltre, era la capacità di riuscire a fare un lavoro di copertura senza spendersi troppo, spesso solamente abbassandosi e pressando in maniera asfissiante il portatore di palla.

Con la palla sui piedi faceva cose che da anni ormai, in Serie A, non vediamo più. Nelle ultime stagioni, infatti, nei centrocampi delle squadre italiane vediamo preferire corsa e muscoli a discapito di tecnica e geometrie. Non fraintendeteci, Hernanes i muscoli li aveva, eccome. Le gambe del Profeta erano veri e propri macigni. I quadricipiti larghi e poderosi accompagnavano una tecnica sopraffina, un mix letale che portava risultati incredibili. E le gambe non tremavano, come dimostra questo gol al derby.

Ma vi ricordate quant’era bella la sua esultanza?

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