Il Girona ce l’ha fatta: ritorna ne LaLiga coi gol di un ‘altro’ Matador

by Redazione Cronache
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Succede tutto in sei ore. Prima il Girona FC torna ne LaLiga per la seconda volta nella sua storia (la prima nel 2017!), poi il Bàsquet Girona torna in LEB Oro, la Liga della pallacanestro, trascinato da Marc Gasol che nel 2014 ha rifondato la squadra. Che roba. Calcio e basket, felice doppietta di questa città, poco più 100mila abitanti in Catalogna. Girona sogna, grazie ai soldi della proprietà del Manchester City – con interessi pure in USA (NY City), Australia (Melbourne City), Uruguay e Giappone – e uno sponsor particolare. Sulla maglia biancorossa ci sarà infatti Gosbi, azienda che produce croccantini per cani. «Saremo il primo club pet-friendly al mondo», dice l’a.d. del Girona, Nacho Mas-Bagà. Le sue previsioni: il budget passerà da 12 a 50 milioni di euro, l’impatto della promozione nel massima divisione spagnola sul commercio della città è di 25 milioni. Calcio e basket, che spettacolo.

La storia del Girona

Il Girona FC nasce il 23 luglio 1930, sulle ceneri di un precedente club, l’Unión Deportiva Girona, fallito anni prima. Nasce in un locale della Rambla, il Cafè Norat, che attira gli artisti promettendo loro birra importata da Bruxelles e il suono della bandurría, uno strumento simile al mandolino. Il Girona sopravvive al secondo dopoguerra, a problemi economici e la retrocessione in quinta serie spagnola nel 1997. È il 2008 quando il club raggiunge la Segunda División, a quasi 50 anni dall’ultima volta. Qui nasce l’entusiasmo, perché il Girona non se ne va più: nove anni nella Serie B di Spagna, quindi la promozione ne LaLiga nel 2017. Un sogno diventato realtà. Non era scontato. Nel 2013 infatti, per salvare il club da (nuovi) problemi economici, il consiglio d’amministrazione vara un importante aumento di capitale. Lo slogan scelto fa storia: «El Girona FC también es mío». Due anni dopo, nel 2015, il Girona perde il salto di categoria per un gol all’ultimo minuto, va ai playoff e li perde. Maledizione. Nel 2016/17, invece, tutto va secondo i piani. Il club raggiunge La Liga per la prima volta nella storia e poco dopo arrivano i soldi del Manchester City.

Manchester City e un ex Reggina

Il 23 agosto 2017, il City Football Group acquista il 44,3% della società, mentre un altro 44,3% del Girona è nelle mani di Pere Guardiola, il fratello di Pep. Va tutto a gonfie vele. Il Girona – che in rosa ha Bono, l’ex atalantino Mojica e alcuni prestiti dal City (Marlos Moreno, Kayode, Maffeo e Douglas Luiz) – sorprende. A fine anno è 10° in classifica e il suo miglior attaccante, l’uruguagio Cristhian Stuani, segna 21 reti. Che storia: a gennaio 2008 lo acquista la Reggina, per sostituire Rolando Bianchi trasferitosi in estate al Manchester City (una costante, gli inglesi). Stuani finisce in prestito in Spagna, fa da riserva a Felipe Caicedo, festeggia una promozione in Premier League col Middlesbrough. Poi, a luglio 2017, accetta il Girona e gli cambia la carriera. In 178 presenze coi biancorossi segna 106 gol, di cui 40 ne LaLiga e 61 in Liga2. A ottobre 2019 Stuani finisce tra gli obiettivi di mercato del Barcellona. Ma El Matador de Tala – stesso soprannome di Cavani, Tala è la città dell’Uruguay dove è nato – resta a Girona. E ne diventa il miglior attaccante di sempre.

Cristian Stuani, e cabala

Cristhian Stuani – 24 gol l’anno scorso – è decisivo per il ritorno in Liga del Girona. Ha segnato sia all’Eibar in semifinale che a Tenerife in finale playoff. «La delusione della retrocessione poteva esser rimossa solo con una promozione», ha detto. Già, perché nel 2019 il Girona saluta la Liga dopo due anni di fila. Stuani, al quinto anno in Catalogna, ha riportato il Girona in Liga. Senza il fratello di Guardiola, che ad agosto 2020 cede parte delle sue azioni all’uomo d’affari boliviano Marcelo Claure – ma con tanti giovani in squadra. Su tutti: Álex Baena, Pol Lozano e Aleix Garcia, Arnau Martínez cresciuto nella cantera del Barcellona. E il tecnico? Si chiama Miguel Ángel Sánchez Muñoz, detto Míchel. È alla terza promozione in Liga dopo Rayo Vallecano (2018) e Huesca (2020). Uno specialista. Per questo lo hanno voluto al Girona, club reduce da due cocenti sconfitte ai playoff: nel 2020 con l’Elche, nel 2021 col Rayo. Ora, missione compiuta. Calcio e basket.