La Nations League ci ricorda che la Nazionale della Grecia sta tornando

by Redazione Cronache
Nazionale Grecia

Una volta c’era Torosidis, oggi George Henry Ivor Baldock. Stesso ruolo: terzino destro della Grecia, una delle Nazionali “rivelazione” della settimana di Nations League, promossa in “Lega B”. Poco importa che Baldock sia nato a Buckingham e abbia sempre giocato in Inghilterra (tranne sei mesi in Islanda nel 2012). Gioca allo Sheffield dal 2017, ha 29 anni e già prima della pandemia il c.t. John van’t Schip ha iniziato le pratiche per la sua naturalizzazione: «Mia nonna è greca al 100%, io sono per un quarto greco. Avevo undici anni, nel 2004. Ricordo che mio padre saltellava come un pazzo per la cucina di casa nostra». Nel 2004, infatti, contro ogni pronostico, la Grecia di Otto Rehhagel diventa campionessa d’Europa. Oggi il c.t. non è più van’t Schip ma un uruguaiano, Gustavo Poyet. Con cui Baldock ha già debuttato il 2 giugno scorso: «Ma non parlo il greco». Nessun problema. Glielo sta insegnando Giorgos Tzavellas, terzino sinistro dell’AEK Atene e della Nazionale. A giudicare dal video qui sotto, non sta andando troppo male.

 

Grecia, i due Poyet e un c.t. sempre straniero

Dallo scorso febbraio, il commissario tecnico della Grecia è Gustavo Poyet. Ha 54 anni, suo figlio Diego ne ha 27 e gli fa da vice dopo essersi ritirato a 23 anni. Ironia della sorte, s’è ritirato nel 2018 proprio a Cipro. Giocava al Pafos: «Mi sono reso conto che preferivo andare in palestra». Ha studiato pesistica e alimentazione, ora è nello staff del padre. Padre che, tra l’altro, ha giocato da centrocampista pure in Chelsea e Tottenham, poi ha iniziato ad allenare. Prima al Brighton, poi al Sunderland, quindi sei mesi all’AEK Atene, un anno in Cina e in Francia al Bordeaux. Il cerchio si chiude: nel 2015, all’AEK Atene, ha preso il posto che era di Traianos Dellas, uno degli eroi di Euro 2004. Già, perché dal Duemila la Federcalcio greca preferisce dei c.t. stranieri. Motivo? Sarebbero più imparziali nelle convocazioni e dunque meno inclini a preferire i calciatori delle tre squadre ateniesi: l’Olympiakos, il Panathinaikos di Alberto Brignoli e appunto l’AEK. Il primo c.t. straniero è stato un romeno (Iordanescu), il secondo è stato Otto Rehhagel e ha vinto un Europeo. Il terzo, Fernando Santos, porta la Grecia di Giorgos Samaras fino agli ottavi di finale del Mondiale 2014. Esce contro Costa Rica, ma è il miglior piazzamento nella storia ellenica. Mica male, i c.t. stranieri.

 

Stati Uniti, Liverpool e un piatto gyros

Di recente, sulla panchina della Grecia ci sono finiti tra gli altri Claudio Ranieri, il tedesco Michael Skibbe e il sopracitato John van’t Schip, ex genoano. Oggi c’è Poyet, anni fa un altro uruguaiano (Sergio Markarián) s’è dimesso dopo 5 mesi. Comunque, prima di affrontare Cipro sabato sera, la Grecia di Poyet era l’unica squadra di tutta la Nations League a non aver subito gol. Poi è arrivato il destro del cipriota Marinos Tzionis: 1-0, finirà così. Tzionis – non è Tziolis, ex Siena – gioca in MLS a Kansas City, Missouri. Non in squadra con Hany Mukhtar ma col messicano Alan Pulido, i due francesi Isimat-Mirin e Rémi Walter e Andreu Fontàs, riserva nel Barça con cui nel 2011 ha vinto Liga, le due Supercoppe (di Spagna e UEFA), Champions e Mondiale per club. Poco importa Tzionis. Con 12 punti in 5 gare, la Grecia ha già vinto il Gruppo 2 della Lega C – Kosovo, Irlanda del Nord e Cipro – ed è promossa in Lega B dopo tre anni di Lega C. Merito di una rosa “nuova” e due stelle. Una è il terzino sinistro Kostas Tsimikas, scuola Olympiakos, oggi al Liverpool. L’altra è Giorgos Giakoumakis del Celtic, però infortunato. Due anni fa era capocannoniere in Olanda, 26 gol a Venlo. Per questo gli hanno dedicato un piatto: si chiama come lui e dentro ci sono gyros, bifteki e tzatziki, tutto a 15 euro.

Sì Pelkas, no Manolas (negli Emirati)

Nella Grecia di Poyet ci sono ci sono ovviamente il portiere Vlachodimos del Benfica e il sassolese Kyriakopoulos. Mancano l’ex milanista Papastathopoulos e Manolas, che a gennaio è tornato in Grecia all’Olympiakos e tre giorni fa ha cambiato squadra: ora è negli Emirati Arabi, allo Sharjah. Sulla trequarti, Bakasetas del Trabzonspor e Pelkas, che il Fenerbahçe ha prestato all’Hull City. Il 4 settembre scorso, ha sfidato in Championship lo Sheffield di George Baldock. Ha perso 2-0. Poi se l’è ritrovato in Nazionale, nonostante quel cognome inglese, nonostante non parlasse greco.