«Tu mi compri, io segno». Scopri Guus Til, il rookie d’Olanda

by Redazione Cronache

«Non sono andato benissimo, ero un po’ teso. Ho iniziato con un piccolo errore, poi mi sono rilassato. Ora sono contento, ma quanta tensione! Non ne ho mai provata così tanta su un campo da calcio». Sì, Guus Til non parla del suo esordio. Piuttosto, dell’esame della patente. Passato, ma col brivido. Prima, agli allenamenti dell’AZ Alkmaar, lo portano a turno l’amico Derrick Luckassen o l’allenatore, Leeroy Echteld. Che un giorno vede Til piangere, gli si avvicina e lo rimprovera: «Toh, eccoti dei fazzoletti, così piangi ancora di più». Til non capisce subito, ma col senno del poi impara la lezione. Nel marzo 2015 affronta l’Ajax di de Ligt e van de Beek. E fa gol. «Era la mia prima da titolare. Andare all’Ajax? Non ha molto senso». Come quando preferì il calcio al tennis, lo sport del suo idolo Roger Federer. O quando preferì il calcio alla facoltà di Economia aziendale. Era indeciso tra Zambia, che nel 2012 vince la Coppa d’Africa con Til che l’osserva dal divano, o l’Olanda di Sneijder e van Persie tifata da casa. C’è altro: «Continuo a vedere gente con cappelli Gucci e borse Louis Vuitton, non fa affatto per me».

Zambia, Amsterdam e Babel

Guus Til nasce nel dicembre 1997 a Samfya, in Zambia, ma cresce in Mozambico. Suo padre supervisiona progetti per paesi in via di sviluppo, ma nel 2001 trasferisce la famiglia in Olanda. Ad Amsterdam, ma non ditelo a Guus: «Non è Amsterdam. È Bijlmer, un quartiere a sud-est, una parte separata dal resto della città». C’è differenza, molta: è una zona a pochi passi dall’ArenA in cui gioca l’Ajax, ma con microcriminalità e delinquenza. Til è «l’unico bianco autorizzato a giocare a calcio». Per strada: «O vinci o vieni preso a calci, senza messe misure». Del resto, sparatorie e ronde della polizia sono comuni vicino Ganzenhoef, una stazione della metro alle cui spalle nasce una giungla di cemento. E c’è pure il SV Diemen, la prima squadra di Til – che poi è la stessa in cui è cresciuto Ryan Babel. Il passo successivo è l’AZ Alkmaar, a 13 anni.

Til, Europa League e Parrucca

Il 4 agosto 2016, in un playoff d’Europa League coi greci del PAS Giannina, Guus Til debutta con l’AZ. Prima d’ora ha giocato in terza serie con lo Jong AZ, che vincendo il campionato viene promosso in Eerste Divisie, la Serie B olandese. Til non la gioca, visto che lo aggregano in prima squadra, coi grandi, e debutta in Eredivisie. Non è nemmeno un brutto anno per l’AZ, che finisce sesto in campionato e perde la finale di Coppa d’Olanda col Vitesse. Nel 2017/18 ecco Til, 9 gol in 33 partite. Grazie a lui, l’AZ fa meglio dell’anno prima – terzo in classifica – ma perde un’altra finale di Coppa, stavolta col Feyenoord (che è la squadra per cui oggi gioca Til, ironia della sorte). A questo punto, accade qualcosa. Perché dopo il Mondiale in Russia, a cui l’Olanda non partecipa, l’AZ saluta Wout Weghorst e il tecnico – van de Brom – deve scegliere un nuovo capitano. La fascia passa a Til, che ha 20 anni e dei capelli particolari per cui lo soprannominano Pruikie, “parrucca“: «Mi prendono spesso in giro».

«Tu mi acquisti e io segno»

Sempre sulla trequarti, con la fascia da capitano stavolta al braccio, Guus Til gioca un solo altro anno ad Alkmaar. Nell’estate 2019 parte per Mosca, direzione Spartak. Lo pagano 18 milioni, è contemporaneamente l’acquisto più caro dei biancorossi russi e la terza cessione più remunerativa dei biancorossi olandesi – meglio di lui solo Vincent Janssen e Alireza Jahanbakhsh. Ora, allo Spartak però Til inizia a fare panchina, a settembre 2020 lo prestano al Friburgo ma la sostanza non cambia. Il 2 giugno 2021 torna in Olanda, al Feyenoord, non senza aver prima rinnovato con lo Spartak. Che ora si frega le mani: in 24 partite, Guus Til ha segnato 13 reti. E pensare che, se non avesse giocato almeno il 50% delle partite, lo Spartak avrebbe rotto anzitempo il prestito. Ora sono contenti tutti: il Feyenoord se lo gode, i russi proteggono il loro investimento e Til ha ritrovato il sorriso. Non a caso è il giocatore del mese di ottobre 2021 in Eredivisie: «È facile, tu mi acquisti nel tuo club e io segno».