Ivan Juric, allenatore dell’Hellas Verona, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match contro la Fiorentina. Queste le sue parole:
INFORTUNI – «Di Carmine out, si è fatto male. Barak è squalificato e Ceccherini non è al meglio della forma. Abbiamo difficoltà da inizio anno, pensate a Benassi e Kalinic, in attacco abbiamo pochi elementi. Proprio per questo motivo se dovessimo salvarci sarebbe un successo importante».
TAMEZE – «Penso che a volte faccia meglio quando gioca più offensivo. Gli piace sganciarsi e accelerare, è meno uno di posizione, che ti controlla il gioco. È una mezzala più adatta a giocare questo tipo di calcio che con due fissi in mezzo».
LAZOVIC – «Questi calciatori non sono delle macchine, si sono spremuti tanto nello scorso campionato. Lui stesso ha avuto diversi problemi fisici. Non riesce a giocare allo stesso livello dei mesi passati, ma deve tornare ad aver fiducia».
SALCEDO – «Non ci sono alternative, ma mi sembra abbia fatto bene. Penso giocherà lui, è l’unico che ha le caratteristiche per segnare».
CRITICHE – «Abbiamo giocato male contro la Sampdoria, dopo il vantaggio loro hanno legittimato il risultato. Poi che io abbia tutto chiaro e qualcuno no, è un problema loro. Finora i ragazzi hanno fatto meglio dell’anno scorso come potenzialità, io li devo abbracciare ogni mattina quando li vedo. Non è questione di essere paraculo: quando affrontiamo le squadre che sono sotto di noi, se guardiamo come vengono fatte le cose, non siamo ai loro livelli. Questo significa che tutto deve sempre funzionare al massimo per competere con tutti».
LOVATO – «Ho parlato con lui l’altro giorno: ha le caratteristiche per diventare un buonissimo difensore, ma è veramente all’inizio del suo percorso. Lo hanno alzato a livelli allucinanti: lui non ha sofferto, ha sempre lavorato bene, ma è normale che faccia una partita bene e magari un’altra meno. Deve lavorare con serenità, se lui non è sereno o quello che lo circonda gli fa pensare di non poter sbagliare si perderà. Se lavorerà con tranquillità potrà avere un buon futuro: lui è nella mia testa, c’è la possibilità che giochi».
PRADÉ – «Gli altri non devono parlare della mia squadra: è una mancanza di rispetto, e come minimo deve chiedere scusa a me e alla mia società. In secondo luogo, non è vero: i giocatori che abbiamo venduto sono cresciuti tantissimo, e possono fare bene nelle squadre in cui sono arrivati. Penso che chi ha preso i giocatori che avevamo lo scorso anno abbia fatto un affare, perché sono giocatori forti»
DIFFERENZE CON LO SCORSO ANNO – «L’anno scorso abbiamo fatto il salto di qualità con SPAL, Lecce e Genoa: partite con squadre con le quali ci ritenevamo alla pari e nelle quali abbiamo stradominato. Noi li abbiamo ammazzati, e io avevo la sensazione che fossimo forti. Con le grandi facemmo grandi prestazioni, ma con altre qualità. Con Lazio e Juve invece giocammo da grandi contro le grandi, non solo col pressing, ma dominando anche il possesso. In questo momento non ho ancora questa sensazione, ma stiamo lavorando per essere pronti a tutto».