I 5 giocatori che non sapevi fossero cresciuti nelle giovanili della Lazio

by Redazione Cronache

di Andrea Sperti 

La Lazio rappresenta uno dei club più importanti del nostro campionato. Anche le giovanili biancocelesti sono state fucine di talenti che poi hanno saputo affermarsi in Serie A. Oggi vi vogliamo indicare 5 giocatori che non vi aspettereste mai siano cresciuti nel settore giovanile della squadra del presidente Lotito.

Stefano Sorrentino

Il portiere, ora attaccante in Promozione nella FC Torinese, è cresciuto nelle giovanili della Lazio e della Juventus, sebbene non abbia mai esordito in prima squadra nel club biancoceleste. Più tardi, in realtà, il ds Igli Tare di avrebbe voluto riportarlo a Formello, ma alla fine la trattativa non è decollata.

Mauro Tassotti

L’attuale vice allenatore di Andriy Shevchenko nell’Ucraina, prima di arrivare al Milan, è cresciuto nella Primavera biancoceleste, esordendo anche in prima squadra contro l’Ascoli e collezionando ben 14 presenze al suo primo in Serie A. Il passaggio ai rossoneri, quell’anno relegati in Serie B, gli ha permesso poi di esplodere definitivamente e conquistare parecchi trofei.

Gianpiero Pinzi

Il centrocampista ha giocato nel settore giovanile della Lazio, squadra per la quale non ha mai nascosto di fare anche il tifo. A dire il vero, Pinzi ha giocato solo 4 partite da professionista con quella maglia: 3 in Coppa Italia ed una in Champions League contro la Dinamo Kiev. Nonostante fosse in orbita prima squadra nell’anno dello Scudetto, Gianpiero non è mai riuscito a trovare spazio in Serie A con la squadra del suo cuore.

Davide Faraoni

In molti pensano che l’esterno del Verona sia cresciuto nell’Inter. In realtà, prima del suo passaggio in  nerazzurro, Faraoni ha vestito la maglia della Lazio, sfiorando l’esordio in prima squadra con in panchina Delio Rossi. Solo la rottura del crociato, infatti, non gli ha permesso di convincere la dirigenza biancoceleste a confermarlo anche per la stagione successiva.

Marco Di Vaio

L’attaccante è partito dalla sponda biancoceleste di Roma, non fermandosi più, soprattutto sotto porta. Di Vaio è stato bravo a sfruttare l’occasione concessagli da Zoff a soli 17 anni, sebbene la sua consacrazione non sia avvenuta con questa maglia.