I calciatori che hanno paura di volare

by Redazione Cronache

«Tienimi la mano, Leo», avrà ripetuto Javier Mascherano al compagno Lionel Messi, ai tempi del Barcelona. Sì, perché mentre i blaugrana viaggiavano a ritmi spediti verso la conquista dell’Europa, il difensore argentino aveva problemi ben più grandi a cui pensare: la paura dell’aereo. E chissà come ha vissuto quelle trasferte internazionali a bordo dei voli privati. Ecco i calciatori che hanno paura di volare.

1) Javier MASCHERANO – Partiamo dal Jefecito, uno degli esempi più recenti di calciatore aerofobico. L’argentino è ricorso a psicologi e consigli terapeutici per alleviare il patimento, dopo che nella prima parte di carriera aveva dovuto in più di un’occasione sconfiggere attacchi d’ansia ed episodi di panico.

2) Dennis BERGKAMP – Chiedetegli di sbalordire in campo, non di salire su un aereo. Non a caso, si guadagnò presto il soprannome di non-flying Dutchman, ovvero l’olandese non volante. La leggenda narra che la sua fobia, trasformatasi negli anni in un rifiuto netto ai voli, sia nata ai tempi delle giovanili dell’Ajax, quando a causa di una turbolenza sull’Etna durante una tournée con l’academy rimase traumatizzato. Un secondo episodio, invece, lo colpì tempo dopo, con un giornalista che, consapevole delle sue paure, urlò «c’è una bomba a bordo» durante il volo per USA ’94. Così, nel contratto con l’Arsenal venne specificato che sarebbe stato esentato da trasferte troppo lunghe. I Gunners provarono a risolvere il problema affidandosi a un ipnotizzatore.

3) Paolo GUERRERO – Il capitano del Perù non ha avuto vita facile quando si è trattato di andare in trasferta. Difatti, l’attaccante è stato costretto a farsi legare al sedile per poter volare insieme alla squadra. Inoltre, nel 2010 non è riuscito per 4 volte a salire su un aereo che lo avrebbe riportato in Germania, procurandosi al quinto tentativo un infortunio muscolare per stress.

4) Tom LUND – Una carriera trascorsa nel Lillestrøm, in Norvegia, e tanti rifiuti alle avances dei grandi club come Bayern Monaco, Real Madrid e Ajax. Si ritirò a 32 anni ed è ricordato come uno dei migliori calciatori del suo Paese: si dice che non lasciò mai il Lillestrøm a causa della sua aerofobia, dato che copriva le trasferte più lunghe – comprese quelle in campo europeo – in automobile.

5) Eraldo PECCI – Tutto d’un tratto, il centrocampista si ritrovò a dover salire in macchina per andare in trasferta. Colpa di un volo scioccante ai tempi del Napoli, nella stagione ’85/’86: da quel giorno, è stato costretto a rinunciare all’aereo. Per disputare Bielorussia-Italia, raggiunse Minsk con un viaggio in macchina di 2000 km.

6) Giampiero CLEMENTE – Conosciuto nelle serie minori italiane, nel 2011 si sobbarcò un viaggio in macchina dall’Umbria a Milazzo per vestire la maglia del suo Perugia.