Come ha fatto il Frosinone a scoprire Arijon Ibrahimović

by Giacomo Brunetti

Il direttore sportivo del Frosinone, Guido Angelozzi, si è divertito molto questa estate. Arijon Ibrahimović è stata una delle sue intuizioni. Dopo due gol e un assist a 17 anni nell’ultima settimana, è uno dei talenti del momento. Lo ha scoperto grazie a un WeTransfer inviatogli da un suo collaboratore, uno dei 5 che compongono il reparto scouting.

Il Frosinone aveva conosciuto il Bayern Monaco grazie alla trattativa per Marvin Çuni, anche lui a segno per la prima volta in Serie A nell’ultima partita contro l’Empoli. Lo hanno scovato in terza serie, perché i 4 scout dei gialloblu e il loro capo scout girano per i campi e trascorrono ore davanti allo schermo. Erano gli unici – insieme a quelli del Parma – presenti all’ultimo Mondiale u-20 tra le società di Serie B. Hanno scovato Çuni in terza serie e grazie a quell’operazione, hanno stretto un legame con il Bayern: il ds Angelozzi aveva visto Arijon Ibrahimović soltanto in video, ma ne era rimasto stregato. Grazie al rapporto con i tedeschi, hanno avuto una pista facilitata.

Pensate: nel 2019, quando era allo Spezia, gli chiesero se avrebbe preso il 38enne Zlatan. Rispose: «no, non lo prenderei, non la vedo una cosa di crescita per la società». Arijon invece gli sta dando soddisfazione: era il terzo ragazzo più giovane dell’u-19 del Bayern, eppure viaggiava a un ritmo di un gol a partita (16 reti in 16 gare). Ilario Monterisi, difensore del Frosinone, in una recente intervista ci aveva raccontato di essere rimasto piacevolmente sorpreso dall’atteggiamenti dei ragazzi arrivati in prestito dalle big. Ibrahimović è partito in sordina, percepito come un colpo di seconda linea. Ci ha fatto capire che non è così. I ciociari possono riscattarlo dal Bayern Monaco per 3,5 milioni di euro. I tedeschi potranno controriscattarlo per 11 milioni nel 2024 e per 14 nel 2025.