Il Derby saltato da Mudingayi per uno scherzo di Di Canio: «Finse di mordermi… e io mi stirai»

by Cesare Ragionieri

Gaby Mudingayi ha giocato nella Lazio per tre stagioni, dal 2005 al 2008. Non ha vinto nessun trofeo, ma la sua grinta e la sua corsa sono rimaste nei cuori dei tifosi biancocelesti. Proprio durante i primi mesi della sua avventura nella Capitale è successo uno degli episodi più curiosi che si ricordi nella storia dei derby di Roma. Lo abbiamo intervistato per riviverlo assieme.

La settimana del derby di Roma

Siamo a ottobre, a pochi giorni dal primo derby stagionale, e Paolo Di Canio «organizza una cena a casa sua con i nuovi acquisti per fare gruppo e spiegare l’importanza del derby». Una tranquilla serata assieme ai compagni di squadra a ridosso di una sfida che a Roma e dintorni vale una stagione: «Eravamo io, Belleri, Tare e Behrami», ricorda Gaby.

Ma è anche l’occasione per fare uno scherzo al malcapitato centrocampista belga, che da sempre ha paura dei cani. «E in squadra lo sapevano», sottolinea Mudingay. Di Canio aveva due Rottweiler, «che iniziano ad abbaiare non appena entriamo nel giardino di casa».

Lo scherzo sta per iniziare: «Io sono l’ultimo della fila e gli altri davanti a me ci mettono davvero tanto per entrare in casa». I cani sono all’interno del recinto, ma Gaby scalpita per entrare al più presto nell’abitazione: «Gli dicevo di muoversi, ma niente».

Ed è qui che entra in scena Di Canio: «Lo ricordo come se fosse oggi», ci racconta Mudingayi. «Proprio in quel momento Paolo sbuca in silenzio alle mie spalle, finge di mordermi il polpaccio e poi simula l’abbaiare dei cani».

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Conseguenze impreviste

Succede tutto in un baleno: «Vengo preso dal panico, perché sapevo della presenza dei cani, e faccio un gesto brusco dovuto al fatto che penso di essere stato morso. E invece mi stiro». Lo ricordiamo ancora: siamo a pochi giorni dalla partita più importante dell’anno per Lazio e Roma.

«Penso che il dolore sia causato dal morso del cane, quando in realtà è dovuto allo stiramento. Comincio a urlare: ‘Mi ha morso il cane, mi ha morso il cane’. E loro scoppiano a ridere», ricorda Gaby. «All’inizio non capisco quello che sta succedendo, poi Paolo mi rivela tutto: ‘Non ti ha morso nessun cane, era solo uno scherzo’. Ma io continuano ad avere dolore. Il giorno dopo faccio gli esami e viene fuori dello stiramento».

Mudingayi e i derby di Roma

Il belga rimarrà salterà il primo derby di Roma della sua carriera e rimarrà fuori un mese. Non giocherà nemmeno il secondo Lazio-Roma stagionale, ma si rifarà nella stagione successiva: gioca tutta la partita nel 3-0 del 10 dicembre 2006 (gol di Ledesma, Oddo e Mutarelli) e farà il bis nello 0-0 del girone di ritorno.

Nella terza e ultima stagione in biancoceleste finisce sempre 3-2: all’andata esce al 68’ nel derby vinto dalla Roma, mentre il 19 marzo entra a 4’ dalla fine, giusto in tempo per la rete di Behrami in pieno recupero che manda la Lazio in paradiso.

Il ricordo di quell’infortunio tragicomico rimane forte, anche a distanza di anni: «Alla fine hanno riso tutti, tranne io che mi sono infortunato. Ma era una cosa simpatica e Paolo non ha mai voluto farmi del male, anche se quel derby lo saltai».

In chiusura di intervista gli chiediamo qual è stata all’epoca la reazione di Delio Rossi, l’allenatore di quella Lazio: «Gli abbiamo detto che si trattava di un risentimento muscolare accusato in allenamento». E «in realtà non so neanche se ha mai saputo la verità». Sipario.