2 stagioni, 59 presenze e 3 gol. E un trofeo, l’ultimo nella storia della Fiorentina, che porta in modo indelebile anche la sua firma. Paolo Vanoli torna a Firenze, questa volta da allenatore: sarà lui il sostituto di Stefano Pioli, esonerato martedì dopo un avvio di stagione da brividi (0 vittorie, appena 4 punti nelle prime 10 giornate di Serie A e ultimo posto in classifica).
Un gol che vale un trofeo
Vanoli si trasferisce a Firenze nell’estate del 2000. Terzino sinistro, nella prima stagione gioca 37 partite tra tutte le competizioni. Ma, soprattutto, segna un gol decisivo per la vittoria della Coppa Italia: nella finale d’andata firma di testa l’1-0 con cui la squadra di Mancini – subentrato a Terim – espugna il Tardini di Parma. L’1-1 del ritorno al Franchi sancisce il successo della Fiorentina.
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Quella è l’ultima grande Fiorentina di Cecchi Gori: dopo Batistuta, nell’estate 2001 salutano tra le lacrime anche Rui Costa e Toldo. A fine stagione il club retrocederà in B, qualche mese più tardi – nel settembre 2002 – la società fallirà e ripartirà dalla C2 con il nome di Florentia Viola, mentre tutti i giocatori tra cui Vanoli si svincoleranno. E quella Coppa Italia di 24 anni fa è ancora l’ultimo trofeo conquistato dalla Fiorentina.
Gli ultimi giorni della Fiorentina
La scelta di Vanoli è arrivata al termine di una settimana piuttosto movimentata in casa Fiorentina. Dopo la sconfitta di San Siro contro l’Inter, come vi abbiamo raccontato per primi, Pradè muove i primi contatti con l’ex allenatore del Torino in vista di un possibile esonero di Pioli. Sabato mattina, però, il ds viola si dimette ad appena 24 ore dalla partita contro il Lecce.
Il dietrofront su D’Aversa
Il ko di domenica mette la parola fine all’avventura di Pioli. Ma senza Pradè, con cui si era accordato, non c’è più alcuna certezza per Vanoli. Il nuovo ds Goretti valuta concretamente il nome di D’Aversa, ma le prime reazioni della piazza – cui non piace il nome dell’ex Empoli e Lecce – lo convincono a fare marcia indietro e a tornare sul nome iniziale nonostante alcuni timidi sondaggi per Mancini e Nesta.
Il passato in viola, la stima dell’ambiente e il supporto del tifo sono stati fattori decisivi nella scelta della Fiorentina. Vanoli sa come si vince a Firenze, anche se oggi il suo compito è diverso: dovrà prendere una squadra in alto mare e portarla in acque sicure, scacciando i via i fantasmi della retrocessione nella stagione che porta al centenario del club.
