Dal 1982 in finale del Mondiale c’è sempre… Inter-Bayern Monaco

by Giuseppe Pastore
inter bayern monaco

Una finale Mondiale Inter-Bayern Monaco? Potrete giustamente pensare che ci siamo bevuti il cervello, ma gli ultimi quarant’anni di calcio parlano chiaro: all’atto finale della più grande competizione del pianeta ci sono sempre almeno un rappresentante nerazzurro e uno dei bavaresi. È una striscia aperta dal 1982 e che verrà messa alla prova anche stavolta, ma le alternative non mancano. Andiamo con ordine.

SPAGNA 1982

Il trionfo azzurro al Bernabeu è condiviso anche da tre interisti, tutti in campo contro la Germania: Lele Oriali, Beppe Bergomi e Alessandro “Spillo” Altobelli, autore del terzo gol che fa esultare di gioia Sandro Pertini in tribuna d’onore. C’è ovviamente tanto Bayern nella squadra sconfitta: il capitano Rummenigge – cancellato dal campo dal futuro compagno di squadra Bergomi –, il numero 6 Dremmler e infine Paul Breitner, che segna il gol della bandiera tedesca a pochi minuti dalla fine.

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MESSICO 1986

Non c’è l’Italia e l’unica traccia di Inter sta proprio nei polpacci di Karl-Heinz Rummenigge, piuttosto incerottato ma ancora capace di lasciare il segno con la zampata del momentaneo 1-2. Ancora tre gli uomini-Bayern tedeschi: Lothar Matthaeus (futuro interista anche lui, vedi 1990), Norbert Eder e dalla panchina Dieter Hoeness.

ITALIA 1990

Stracco remake della finale 1986, Germania-Argentina regala sbadigli al pubblico romano e mondiale, prima di essere risolta da un rigore quantomeno dubbio. Lo trasforma Andy Brehme, uno dei tre panzer interisti in campo insieme a Lothar Matthaeus (miglior giocatore del Mondiale e futuro Pallone d’Oro) e Jurgen Klinsmann. È una Germania ad alto tasso Bayern, la squadra campione di Germania che in Coppa Campioni ha messo in seria difficoltà il Milan di Sacchi: ne fanno parte i tre difensori Reuter, Kohler e Augenthaler (non giocano la finale il secondo portiere Aumann e i centrocampisti Thon e Pflugler).

USA 1994

Italia-Brasile, la prima finale senza tedeschi dopo 16 anni, non coglie impreparato il Bayern, che riesce comunque a piazzare il terzino destro Jorginho, sostituito per infortunio dopo 20 minuti da Cafu. La rivoluzione sacchiana ha sensibilmente ridotto la percentuale di giocatori dell’Inter, che quell’anno ha sì vinto la Coppa UEFA ma ha anche rischiato una clamorosa retrocessione in serie B: l’unico nerazzurro in campo è Nicola Berti, cavallo di fiducia di Arrigo.

FRANCIA 1998

Dici Francia-Brasile 1998 e pensi immediatamente a Ronaldo, arrivato malconcio (eufemismo) all’atto finale: a dargli conforto dopo la sconfitta anche il compagno di squadra Youri Djorkaeff. Il primo Mondiale dopo la legge-Bosman agevola la distribuzione degli stranieri: gioca nel Bayern il velocissimo terzino sinistro francese Bixente Lizarazu.

GIAPPONE-SUD COREA 2002

Ancora Ronaldo, sempre Ronaldo, nel Mondiale dominato con 8 gol in 7 partite, compresa la doppietta in finale. Qui la rivalità Inter-Bayern raggiunge lo zenit, perché il Fenomeno segna due gol proprio al portiere bavarese Oliver Kahn, miglior numero 1 del Mondiale ma clamorosamente incerto nell’azione del vantaggio brasiliano. Insieme a lui anche il mediano Jens Jeremies e il difensore Thomas Linke.

GERMANIA 2006

Un solo interista, ma piuttosto decisivo: Materazzi svetta su Vieira e pareggia il gol di Zidane, poi provoca lo sclero epocale di Zizou e indirizza i minuti finali del match nella nostra direzione. E il Bayern? Fa tappezzeria con il terzino Willy Sagnol, senza infamia e senza lode, quantomeno impeccabile dal dischetto nella lotteria finale.

SUDAFRICA 2010

Il grande rimpianto di Wesley Sneijder: se Robben avesse sfruttato il suo assist geniale e non si fosse fatto prendere da tremarella solo davanti a Casillas, oggi forse l’olandese avrebbe in casa un Pallone d’Oro in più. Sneijder è l’unico “eroe del Triplete” presente nella finale di Johannesburg, mentre il Bayern partecipa con lo spigoloso Van Bommel e con lo stesso Robben, trascinatore degli oranje in finale dopo 32 anni insieme all’amico interista.

BRASILE 2014

La Germania di Loew che trionfa al Maracanà è un inno al nuovo Bayern, campione d’Europa 2013 e colonna portante dei tedeschi: Neuer, Boateng, Schweinsteiger, Kroos, Muller, capitan Philip Lahm e il super-sub Mario Gotze, che entra dalla panchina e decide ai supplementari la finale con l’Argentina. L’Albiceleste ha tre interisti in rosa, ma partono tutti dalla panchina: se Hugo Campagnaro e Ricky Alvarez sono destinati a rimanervi seduti per tutta la finale, il ct Sabella concede una grande chance a Rodrigo Palacio, che sprecherà una buonissima occasione nei tempi supplementari.

RUSSIA 2018

Gli interisti che non ti aspetti: nessuno avrebbe puntato un rublo su Marcelo Brozovic e Ivan Perisic, due pilastri della Croazia che stupisce il mondo arrivando fino a Mosca, con tanto di gol di Perisic per il momentaneo 1-1. E stavolta il Bayern se la cava per il rotto della cuffia, grazie a Deschamps che a un quarto d’ora dalla fine manda in campo Corentin Tolisso, attore non protagonista del Bayern 2017-18.

QATAR 2022?

Anche senza l’infortunato Mané, il Bayern ha l’imbarazzo della scelta: sedici giocatori convocati molti dei quali con fondate chance di finale, dai tedeschi Neuer, Kimmich, Goretzka, Gnabry, Muller, Musiala e Sané ai francesi Upamecano, Pavard, Coman e Lucas Hernandez. Senza dimenticare De Ligt (Olanda), mentre sembrano avere meno chances Davies (Canada), Mazraoui (Marocco), Stanisic (Croazia) e Choupo-Moting (Camerun). L’Inter risponde con il centravanti dell’Argentina, Lautaro Martinez, e quello del Belgio, Romelu Lukaku; la quota olandese è garantita da Dumfries e De Vrij, mentre per i jolly attenzione a Brozovic (Croazia) e Onana (Camerun).