Inter, Hakimi e il risparmio grazie al Decreto Crescita

by Redazione Cronache

Di Luca Anastasio

Il trasferimento di Hachraf Hakimi dal Real Madrid all‘Inter non è ancora ufficiale, ma ci siamo quasi. Ieri il giocatore classe ’98 è stato a Milano per le visite mediche e la firma sul contratto che lo porterà a vestire la maglia nerazzurra per le prossime 5 stagioni.

45 partite giocate, 9 goal e 10 assist sono quanto ottenuto quest’anno dal terzino , che però non hanno convinto il Borussia Dortmund a fare un’offerta per assicurarsi le sue prestazioni. L’Inter quindi si è mossa, dapprima lontano dai riflettori, e negli ultimi due giorni ha finalizzato l’affare. 40 milioni di base fissa, 5  di bonus.

Sullo stipendio che andrà a guadagnare Hakimi c’è ancora un po’ di incertezza, si parla comunque di 5-6 milioni di euro netti a stagione, bonus compresi. C’è però una legge, proposta nel 2018  e poi redatta all’interno del Decreto Crescita, che tenderà una mano ai nerazzurri: la cosiddetta “Legge Beckham” italiana.

Per favorire la crescita del movimento calcistico italiano, il governo ha deciso di far pagare meno tasse alle società che acquistano quei giocatori che non hanno la residenza in Italia da almeno due anni e che firmano un contratto dalla durata di almeno due anni, ovviamente spostando la residenza.

Grazie a questa legge l’Inter, che per lo stipendio di 5 milioni netti di Hakimi avrebbe dovuto sborsarne 8.75 lordi, adesso l’ingaggio costerebbe “solo” 6.35, con un risparmio di oltre due milioni di euro. Questo permette ovviamente alle società di risparmiare, ma anche di offrire contratti migliori qualora ce ne fosse bisogno.