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by Redazione Cronache

Intervista a Ethemi: «Io, Maldini e il Milan. Italia, occhio!»

a cura di Francesco Pietrella

Ethemi, tra Italia e Kakà

Il primo dribbling è suo. «Paura? Noi? Mai. Non amo questo termine». Preferisce orgoglio, rispetto, storia. «Ecco sì, vogliamo scriverla». Valon Ethemi risponde da Skopje, Macedonia del Nord, e mette subito le cose in chiaro: «Noi siamo una famiglia – racconta a Cronache – Io sono appena arrivato, ma è come se stessi qui da anni. Rispettiamo l’Italia, ma nessuna paura. Giovedì verremo a Palermo per giocarcela». Esterno d’attacco di qualità, 27 anni, 5 gol e 7 assist nell’Istanbulspor in Serie B turca, Ethemi è il nuovo arrivato. Giovedì giocherà la sua prima partita in nazionale contro gli azzurri: «Un sogno. Se penso all’Italia mi viene in mente il Milan. Ho iniziato a seguire i rossoneri il giorno in cui hanno vinto la Champions ad Atene. Avevo 10 anni, ricordo Inzaghi, Pirlo, Maldini, Kakà. Ricky è il mio giocatore preferito, quello di cui avevo il poster in camera. Sono cresciuto insieme a lui».

«Senza calcio, sarei medico»

Godberg Cooper, suo ex compagno, punta azzurra del Makedonija nata a Bergamo, l’ha paragonato a Federico Chiesa. Valon se la ride. «L’ha detto perché siamo amici. È un grande complimento, parliamo di un campione, ma non non amo parlare di paragoni. Io sono Ethemi, un ragazzo con dei sogni che vuole stupire con la sua nazionale». Valon è nato a Palatica, un paese di duemila abitanti, poi si è trasferito a Tirana. «Se non avessi fatto il calciatore sarei diventato un medico credo». Dopo una presenza con l’Under 21 albanese ha preferito la Macedonia. Casa sua: «Blagoja Milevski, l’allenatore, mi ha dato fiducia e adesso sono qui. Non ho mai avuto dubbi su chi scegliere. Nel calcio è fondamentale trovare qualcuno che ti stimi. Lui l’ha fatto».

«Il nostro segreto…»

Valon sogna una finale playoff contro la Turchia. Gioca a Istanbul da questa estate, nei giorni liberi gira tra la Torre di Galata e il Bazar: «Sarebbe un sogno per me, vediamo. Intanto dobbiamo prepararci per l’Italia». Qualche segreto riusciamo a strapparlo: «Non abbiamo niente da perdere. Siamo un gruppo unito, forte, solido. Dopo l’Europeo vogliamo scrivere di nuovo la storia. La chiave di volta è la mentalità. Senza contare l’esempio di Pandev, leggenda mondiale, anche da voi. Purtroppo non ho giocato insieme a lui, sono entrato nel gruppo quando lui ha lasciato. Peccato, ma Ristovski e Trajkovski ci hanno dato qualche informazione sull’Italia». Valon tiene tutto per lui: «Insigne, Immobile, Verratti. Tutti forti, Italia favorita, chi dice il contrario? Ma noi daremo il massimo. Dico solo una cosa: occhio».