Il Benfica ha cambiato ruolo a Joao Mario, e lui è diventato fenomenale

by Redazione Cronache
Joao Mario

«L’Inter è il passato, non è andata bene ma quel che ho imparato a Milano mi ha reso il calciatore che sono ora». E allora è merito dei nerazzurri la rinascita di João Mário, ma non c’è da andarne fieri: l’Inter se lo trova contro ai quarti di Champions. Tra l’11 ottobre scorso e il 7 marzo, João Mário ha segnato in tutte e 5 le partite di Champions League del Benfica (contro PSG, Juventus, Maccabi Haifa e sia andata che ritorno degli ottavi col Club Bruges). È il secondo calciatore nella storia del Benfica a riuscirci. Il primo? Eusébio. È un ulteriore segnale che il centrocampista portoghese – meteora all’Inter, pagata a peso d’oro: 69 partite tra il 2016 e il 2019, tanti prestiti e l’etichetta di pacco – è tornato in rampa di lancio. Non è tardi, a 30 anni, con questi numeri: 21 gol e 12 assist in 39 gare al Benfica, dov’è tornato centrocampista esterno, ruolo in cui vinse l’Europeo 2016. «Preferisco attaccare che difendere» ha detto in un’intervista, lui che agli esordi col Porto finì pure difensore centrale. Ora João Mário è leader: secondo suo fratello, è merito del tecnico delle Aquile, Roger Schmidt.

 

João Mário e l’Inter

A fine agosto 2016, l’Inter ufficializza João Mário dallo Sporting per 40 milioni, più 5 di bonus. Ha 23 anni, firma un quinquennale da 3 milioni netti all’anno, è fresco campione d’Europa con Pepe e Cristiano Ronaldo, nel Portogallo del c.t. Fernando Santos. La clausola rescissoria di João Mário è in realtà di 45 milioni ed è stata ritoccata al rialzo (60) dopo la finale dell’Europeo vinta. L’Inter però lo paga meno e, con Gabigol, costato 30 milioni, João Mário è il regalo della nuova proprietà cinese: il gruppo Suning che ha da poco acquistato l’Inter da Erick Thohir. Nell’estate di Renato Sanches al Bayern Monaco, João Mário è il trasferimento portoghese più costoso all’estero nella storia – poi lo supererà João Félix all’Atlético – e a Milano, dove lo allena Frank de Boer, è subito titolare. Tra Kondogbia e Banega, Antonio Candreva e Perisic, Brozović e Medel. L’Inter o delude: cambia altri due tecnici (Stefano Vecchi e Stefano Pioli) e finisce fuori dalle Coppe. Mário non incide né a centrocampo né sulla trequarti. E in estate 2017 cambia numero, dal 6 al 10.

 

Londra, Milano, Mosca

Sia il d.s. Ausilio che il nuovo tecnico Spalletti confermano la fiducia a João Mário. Che inizia col botto il secondo anno di Serie A: 4 assist nelle prime 6 partite, poi però si inabissa. Coi 29 gol di Mauro Icardi, l’Inter finisce 4° e torna in Champions, mentre João Mário è andato al West Ham in prestito. Ha concluso la stagione da titolare e ha partecipato al Mondiale in Russia. Quando torna a Milano, l’Inter sogna Modrić e prova a liberarsi di Mário: tratta con Tottenham e Bétis, alla fine il portoghese rimane ma viene escluso dalla lista Champions. Dopo 9 panchine di fila, riemerge il 3 novembre 2018 (gol e assist nel 5-0 di San Siro al Genoa), tra dicembre e gennaio gioca 8 gare da titolare. Sembra tornato, e invece no: a metà maggio 2019 Spalletti caccia persino João Mário da un allenamento. Il suo posto è preso da Nainggolan. Di nuovo l’Inter prova a cederlo in estate, quando il Portogallo – senza João Mário – ha appena vinto la prima Nations League di sempre. La richiesta è di 25 milioni di euro. Il Monaco ne offre 18 tra prestito (3) e obbligo di riscatto (15), il giocatore gradisce ma non si fa nulla. João Mário viene prestato in Russia, alla Lokomotiv Mosca.

Dai tribunali al Benfica

Prima del lockdown, la Lokomotiv Mosca sembrava interessata a riscattare João Mário, che però a fine stagione torna all’Inter. Nuovo prestito, a ottobre 2020, allo Sporting per rilanciarsi: «Ho sempre voluto tornare dove stavo bene. Qui ero felice e voglio tornare a essere felice, in questi 4 anni ho imparato tanto», si presenta. A Lisbona, nel club che lo ha lanciato, Mário è titolare. Così a fine anno lo Sporting di Pedro Gonçalves offre 3 milioni più 2 di bonus per trattenerlo, l’Inter rilancia (7,5), il Benfica si inserisce ma non trova l’accordo. João Mário rescinde con l’Inter, che risparmia il suo ingaggio nell’ultimo anno di contratto, e firma con le Aquile. Gioca 45 partite, 33 da titolare ma non finisce qui. Lo scorso ottobre, lo Sporting presenta alla FIFA una richiesta di risarcimento di 30 milioni dall’Inter, per una presunta clausola di prelazione dello Sporting in caso di cessione di João Mário dai nerazzurri in Portogallo. L’Inter ribatte: ha firmato col Benfica dopo aver rescisso. La situazione si è capovolta, e João Mário è molto considerato. ora affronterà la “sua” ex Inter ai quarti di Champions League, dopo aver già eliminato (segnando) la Juventus.