Kucka, da Greško al Milan e ora il ritorno a casa 13 anni dopo

by Redazione Cronache
Kucka

«Dopo la scadenza di contratto in Inghilterra, volevo tornare a casa. Cercavo club in Slovacchia». Dopo nove anni d’Italia – dal 2011 al 2017 tra Genoa e Milan, tra 2019 e 2021 a Parma – e un intermezzo in Turchia. Dopo due retrocessioni di fila, prima coi ducali, poi col Watford della famiglia Pozzo. Ora Juraj Kucka ritorna in Slovacchia, 13 anni dopo, allo Slovan Bratislava. Lo fa dopo Martin Škrtel: la Fortuna Liga riabbraccia un altro idolo. Kucka ha giocato il Mondiale 2010 e due Europei, 2016 e 2021. Conosce i due Vladimír Weiss: uno è l’ex Pescara, l’altro – suo padre, stesso nome – il tecnico dello Slovan Bratislava (nonché c.t. slovacco in Sudafrica, quello che elimina l’Italia). Pure la Serie A conosce Kucka. Non tutti ricordano che per un anno è stato dell’Inter, ma non ci ha mai giocato. Poteva essere il secondo slovacco nerazzurro, dopo Greško, e invece ha “lasciato” il posto a Skriniar. Che di nome fa Milan, come la squadra in cui Kucka avrebbe giocato una volta lasciato il Genoa. Com’è strano il destino. E nel 2015 ha pure “tolto” la Champions all’Inter, con un gol di testa al 90’, alla penultima partita di campionato.

Juraj Kucka, Praga e Greško

Juraj Kucka nasce nel 1987 a Bojnice, in Slovacchia, 5mila anime tra terme e il castello che poggia sulla roccia di travertino. Inizia al Baník di Prievidza, dove “baník” in slovacco vuol dire “minatori di carbone”. Sorte simile a un altro ex centrocampista della Serie A col cognome simile: è Jasmin Kurtić. Ma a Prievidza, oltre a Kucka, ci hanno giocato Martin Škrtel, Vladimír Weiss, Hrošovský e l’ex Fiorentina, Hancko. Da qui Kucka frequenta le superiori e nel 2004 arriva al Podbrezová, che lascia nel 2007 per il Ružomberok. Curiosità: i grigio-bordeaux del Podbrezová sono l’ex squadra di Vratislav Greško (oltre a Marius Alexe) e dal 2002 al 2008 sono affiliati all’Inter – i nerazzurri sono una costante di questa storia. Gli arancioneri del Ružomberok, invece, sono il trampolino di lancio di Kucka: 48 presenze in due anni, prima di unirsi allo Sparta Praga a gennaio 2009. Qui fa meglio: 61 gare e 14 gol in due anni, di cui 10 partite in Europa League, in rosa con Wilfried Bony e il futuro bolognese Krejčí. Kucka affronta il Palermo, a cui segna. Non il Genoa, che nel 2009/10 in EL trova un’altra praghese, lo Slavia. E che a gennaio 2011 acquista Kucka per 3 milioni.

 

Genoa, Milan (e Inter)

Quando Juraj Kucka arriva al Genoa, assieme ad Antonelli, Konko, Floro Flores, Linus Hallenius, Boselli e Alberto Paloschi, è rivoluzione. È saltato Gasperini, in panchina c’è Ballardini. Nel 4-4-2, lo slovacco gioca con Omar Milanetto. A fine estate, Kucka passa in comproprietà all’Inter che con la stessa formula cede Emiliano Viviano al Genoa. L’anno dopo Kucka è al 100% rossoblù, per 7 milioni. Nel mezzo Genoa-Siena, maglie tolte, sette mister tra 2011 e 2014 (Malesani, Marino, De Canio, Delneri e Ballardini, Liverani e Gasperini). Salvezze ottenute al fotofinish e l’Europa League conquistata nel 2014/15 sul campo ma tolta dal mancato ottenimento della licenza Uefa. Kucka mediano e Kucka ala, gol memorabili come quello a tempo scaduto il 23 maggio 2015, valso il 3-2 del Genoa all’Inter. Dente avvelenato. Così nel 2015 Kuco lascia Genova: 127 presenze e 9 reti, l’esperienza più longeva della carriera. Va al Milan, a 28 anni, per 4 milioni. Due anni a San Siro, tra Mihajlović e Montella, Honda e Sosa, Locatelli e l’ex compagno al Genoa, Bertolacci.

 

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Da Trebisonda a… casa

A luglio 2017, Juraj Kucka saluta l’Italia: va al Trabzonspor, campione di Turchia l’anno scorso con Andreas Cornelius in campo. Il danese gioca con Kucka al Parma, dove lo slovacco arriva a gennaio 2019 e resta due anni e mezzo. Lascia nell’estate 2021, dopo la retrocessione dei ducali in Serie B. Fa un anno al Watford, trova tra gli altri anche Claudio Ranieri, ma retrocede ancora. Ora allo Slovan Bratislava, il club più titolato di Slovacchia, 12 campionati vinti di cui gli ultimi quattro consecutivi. Kucka ha già debuttato e segnato, giocando con Zmrhal (ex Brescia) e Šaponjić (ex Benfica e Atlético). Chissà che a fine carriera non torni a Bojnice, dove nel frattempo ha aperto un ristorante, di nome Meridiana, col fratello Patrik.