Juventus, Trezeguet: «Il rigore in finale e I difensori più cattivi…»

by Redazione Cronache

David Trezeguet, brand ambassador della Juventus, è stato ospite di Sky Calcio Club, appuntamento domenicale con Fabio Caressa, in collegamento su Skype. Trezeguet ha parlato delle caratteristiche che un attaccante deve avere in Italia e del suo passato:

SULLA JUVENTUS – «La Juventus ha una rosa ampia e di qualità, con cinque cambi i mister hanno più scelte. Ma dai un’idea chiara anche al gruppo, ti mantiene alta la voglia di essere protagonista. Non sarà semplice gestire soprattutto il lato emotivo. La Juve ha un vantaggio. I giocatori fanno la differenza».

GLI ATTACCANTI IN ITALIA – «In Italia c’è sempre stata una mentalità che i grandi attaccanti devono segnare. L’unica richiesta in dieci anni alla Juve è stata questa. Io ho avuto la fortuna di conoscere un campionato italiano dove c’era un livello straordinario. Mi ha cambiato la mentalità. Ora c’è la volontà di tornare in Italia, il campionato si avvicina ai nostri tempi. Quando sono arrivato qui mi ha sorpreso il livello».

DA GIOCATORE – «Io mi sono sempre considerato un giocatore più lento, lavoravo sulla velocità di mente. Guardavo tanti video per trovare qualche vantaggio. A me piaceva lavorare durante gli allenamenti. Poi cercavo sempre di farmi aiutare dai difensori più esperti».

IL RIGORE IN FINALE – «A 19 anni mi presi la responsabilità a Francia 1998 e segnai. Nel 2006 non volevo far ritrovare i miei compagni più giovani nella mia stessa situazione. Credo che ogni rigore abbia la sua storia. Poi il 2006 è stato l’anno in cui la Juve retrocesse in B, è stato un periodo molto negativo. La difficoltà mi ha insegnato tanto, sono diventato più forte mentalmente».

I DIFENSORI PIÙ CATTIVI – «Costacurta-Maldini è stata una coppia interessante. La coppia più cattiva? Fernando Couto e Mihajlovic».