Keita Baldé e la sua Genova: «Qui mi sento a casa. Non cerco riscatto, per me parla il campo»

by Redazione Cronache

È un momento davvero felice per Keita Balde. L’attaccante della Sampdoria ha segnato due gol consecutivi contro Benevento e Fiorentina e ha raccontato questi primi mesi a Genova al quotidiano locale Secolo XIX.

RISCATTO – «Io non devo convincere nessuno, devo solo fare il mio lavoro dentro il campo, come diciamo noi tra calciatori “parla il verde”, appunto il campo. È solo quello il nostro banco di prova per giudicare il lavoro. Io al riscatto per ora non penso, a fine stagione si tireranno i bilanci e con la società si parlerà di tutto».

FUTURO – «Ho trovato un ambiente buono, sono tutti bravi ragazzi, anche con gli altri dipendenti del club va benissimo, c’è feeling. Mi piace molto questa piazza, sono sereno, tranquillo e spero di continuare così. Però devo pensare al presente, non al futuro, quello si scriverà solo se il presente sarà positivo come è stato finora».

CONDIZIONE – «Mi sento molto bene, sono molto contento. Il duro lavoro paga, la pazienza paga, ottenere buoni risultati anche nel calcio. È la conseguenza delle cose fatte per bene. Sta arrivando tutto insieme e sono felice, lavoro sereno e devo continuare così».

LAZIO – «Io voglio segnare sempre ogni partita a prescindere dall’avversario. Il fatto di sfidare un club dove sono stato bene non cambia il mio impegno: entro sempre in campo per vincere e sperando di segnare. L’avete visto contro l’Inter, lo vedrete con la Lazio».

PATERNITÀ – «Sono felicissimo perché con la mia compagna avremo una bimba, dopo il maschietto primogenito, ed era il nostro sogno. Non stiamo nella pelle».

SOLIDARIETÀ – «Ho aiutato circa 200 miei compaesani senegalesi che raccolgono frutta nei campi a un’ora da Barcellona, vicino a dove sono nato io. La notizia del loro dramma, visto che l’estate scorsa lavoravano nei campi di giorno ma di notte dormivano per strada, mi ha molto colpito e mi sono attivato per dargli una mano visto che oltre ai soldi erano in difficoltà per trovare vestiti, cibo e appunto un tetto. All’inizio è stato difficile anche per me, quando si parla di africani da accogliere non è solo un fatto economico, c’è tanta diffidenza. Poi per fortuna ce l’ho fatta. E ora un canale spagnolo ne ha fatto un film che il 25 febbraio uscirà sulla tv spagnola, stanno già andando i trailer in questi giorni. Sono venuti 4-5 giorni qui a Genova per raccontare tutta la storia anche partendo dal calcio e dalla mia testimonianza. Una cosa di cui non voglio vantarmi ma che ritengo sia stata doverosa come segnale di civiltà e umanità. Sono diventato amico di un referente che mi tiene aggiornato su tutto e con cui ci sentiamo spesso. Spero che questa vicenda inneschi altre catene di solidarietà affinché chi può dare una mano ai meno fortunati lo faccia».

OBIETTIVI – «Penso sia una squadra che non può pensare solo alla salvezza, deve porsi un obiettivo più alto. Voglio andare in doppia cifra, ce l’ho già fatta in passato quindi posso rifarlo».