Chat GPT esiste anche nel calcio, e Xavi se n’è innamorato

by Redazione Cronache
Kognia

Improvvisamente tutti parlano di ChatGPT, un software d’intelligenza artificiale progettato per simulare una conversazione con noi esseri umani e capace di generare testi (che appunto sembrano scritti da noi esseri umani) partendo da tutte le informazioni che immagazzinato e da tutti i testi preesistenti che può ‘pescare’ su quell’argomento. Alcuni addetti alla comunicazione pensano che potrebbe rubargli un po’ di lavoro, mentre in qualche università sono già in allarme nel caso venisse utilizzato dagli studenti per scrivere testi e tesine. Ma il ‘boom’ delle intelligenze artificiali ha coinvolto anche il calcio. Il ChatGPT del pallone, se così si può chiamare, è Kognia, un software che allo stesso modo del ‘collega’ risponde a qualsiasi domanda un allenatore gli ponga sulla sua squadra o su quella avversaria.

La pausa per il Qatar che ha cambiato tutto

La svolta è arrivata durante il Mondiale in Qatar. Kognia è nato a Barcellona dopo l’incontro tra l’attuale Ceo dell’azienda, Maurici A. López-Felip, e lo Chief Technology Officer, Henry Harrison, esperto di tecnologia e computer, avvenuto nel 2015 negli Stati Uniti. Quello che il software offre è un’analisi tattica automatica delle partite di calcio, che avviene in tempo reale grazie all’unione di avanzati strumenti tecnologici e di un database di conoscenze calcistiche di livello mondiale. Non fornisce statistiche, ma direttamente clip video delle situazioni chiave. Tutto è cambiato durante il Mondiale in Qatar quando Xavi, tecnico del Barcellona, ha testato lo strumento. Ne è rimasto così affascinato da diventare uno dei soci, e da incoraggiare Gerard Piqué a utilizzarlo per il suo club, l’Andorra, e Casillas ad accoglierlo su SportBoost, il suo acceleratore di startup legate al calcio. Ma lo hanno utilizzato (e dato recensioni positive) anche l’allenatore dell’Aston Villa, Unai Emery e Paulo Sousa, ora tecnico della Salernitana.

Come funziona Kognia, il ChatGPT del calcio

In pratica, hanno spiegato i suoi fondatori a El Mundo, «Kognia risponde a tutte le domande che un allenatore può porre sul comportamento della sua squadra, dei suoi giocatori o di quelli dell’avversario» e riesce a leggere oltre 300 situazioni tattiche differenti. Che siano il modo per attaccare una particolare linea difensiva o le strategie per uscire dal pressing e supportare il giocatore con la palla.

A chi chiede se ‘ruberà’ il lavoro agli analisti, rispondono «Assolutamente no». Kognia viene semmai presentato come «un sostegno» da utilizzare per velocizzare per «il lavoro di bassa qualità». Per affrontare lo United in Europa, lo staff di Xavi al Barça ha impiegato quattro ore per scandagliare 12 video. L’intelligenza artificiale, invece, riesce a riassumere con un paio di clic tutte le situazioni di gioco richieste dagli allenatori: a quel punto lo staff avrebbe più tempo per il lavoro di qualità, cioè nella ricerca di soluzioni efficaci ai duelli tattici di una partita. L’impressione è che presto possa essere utilizzato anche nell’intervallo, o a dirittura a gara in corso.