La squadra argentina che stava per vincere due milioni di dollari al Totocalcio

by Redazione Cronache

di Fabio Simonelli

Volevano diventare milionari, hanno cambiato solo le piastrelle di casa. Per qualche ora, in una schedina, si sono riversate le speranze di giocatori e staff del Racing Córdoba, squadra di Primera División argentina. Tredici quadrati per la felicità, riuniti sotto cinque lettere: PRODE.

Il Prode (‘Pronósticos Deportivos’) era nato nel febbraio del 1972 per risollevare l’economia sportiva del Paese. Funzionava un po’ come il nostro Totocalcio. Trecento pesos a giocata, una matita per segnare la “x” nella casellina della squadra. In casa, trasferta o pareggio, la scelta era piuttosto semplice, con la possibilità di dividere la posta.

 

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El alma te está gritando que vengas, #Racing siempre estuvo en tu corazón. #SOSHINCHASOSSOCIO

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Nel maggio dell’‘84 il montepremi del PRODE aveva toccato il suo record. Un milione e settecentomila dollari. E allora perché non provarci. La pensava così anche Pascual Noriega, centrale e leader difensivo del Racing. «Di solito usavamo i soldi delle multe per le torte di compleanno – racconta – quella volta abbiamo deciso di regalarci una possibilità». La firma sul foglietto l’aveva messa Roberto “Pato” Gasparini, un dieci di solito ispirato con i piedi, per un giorno anche con le mani. Percorso netto fino al posticipo, dodici punti su tredici. Mancava solo una partita, la loro, la sera del 6. «Avevamo dato il nome della moglie di Seronero – scherza Noriega – lo avesse saputo, sarebbe andata di corsa a riscuotere».

Una crocetta decisiva

L’avversario però è di quelli tosti, il Ferro Carril di Carlos Griguol, che due anni prima aveva vinto il titolo. Sarebbe potuto andare tutto storto. Giochi contro una super squadra, in uno stadio che ti hanno dovuto prestare i rivali dell’Instituto e hai la pressione di avere tra le mani, o meglio tra le gambe, quasi due milioni di dollari. Un’occhiata alla schedina prima di entrare, la “x” fissa sul Racing. Era una partita da vincere, come si dice da quelle parti, sì o sì.

Pronti via e gol da campetto di Gasparini, sombrero di destro al difensore e sinistro all’incrocio. Il Racing sta splendidamente in campo, ma alla mezz’ora Márcico batte un calcio d’angolo a centro area, Cúper ci arriva prima di tutti e di testa fa uno a uno. Ne nasce una partita strana col Racing che, pur di non prendere gol, si mette a difendere un pareggio che sa di supplizio di Tantalo. A cinque minuti dalla fine rilancio lungo di Serrano, Gómez tocca leggermente Oyola che va per terra. Punizione dal limite dell’area, Gasparini non fa neanche vedere il pallone ai compagni e se lo mette sottobraccio. Poi calcia sul secondo palo, un rimbalzo da spiaggia e tiro sotto la traversa. Due a uno. Cinque minuti di melina e fischio finale.

Si abbracciano e festeggiano tutti.  Scene di entusiasmo che sorprendono anche Enrique Macaya Márquez, cronista a bordo campo  per Canal 7. Come si può essere così contenti per una vittoria alla sesta giornata? Prova a chiederlo all’allenatore Marchetta, il quale parla di un «periodo difficile da cui si doveva uscire». La verità la sapevano soltanto loro.

Meglio un asado

Il giorno dopo doveva essere una festa. La solita grigliata del lunedì e tanta voglia di pensare a come spendere i 42mila dollari a testa del premio. In macchina verso il ristorante, Enrique Vivanco accende la radio, la ascolta distratto e a un certo punto inchioda bruscamente: «Signore e signori, vi annunciamo i 94 vincitori del PRODE della sesta giornata» gracchia il giornale radio. “Quique” alza il volume per accertarsi di aver sentito bene. Sì, sono 94. Dei 42mila dollari sognati ne rimanevano poco più di quattrocento.

Una storia da film, tanto da farci un documentario. “PRODE”, diretto da Mauro Beccaria, sarà presentato all’Offside Fest di Barcellona. «La forza del nostro lavoro è la storia» spiega Juan Pablo Cossutta, lo sceneggiatore. «Vicende simili capitano quasi solo in Argentina. Ci sono tutti gli elementi della vita: speranza, gioia, delusione e rassegnazione».

Dopo la vittoria del Racing, il ministero del Benessere Sociale ha vietato la partecipazione delle squadre professionistiche al PRODE, cancellato poi definitivamente dal governo Macri nel 2018. Il PRODE avrebbe aiutato anche il Racing Córdoba di oggi, in terza serie e in difficoltà economiche per l’emergenza Covid. Con l’Argentina vicina all’ennesimo default, forse anche quattrocento dollari farebbero comodo. Quelli che a Vivanco, invece, trentasei anni fa sono bastati a mala pena per cambiare le piastrelle di casa.