La scorsa settimana vi abbiamo parlato di Alessio Riccardi, oggi analizziamo un giovane talento di casa Lazio. Si tratta di Nicolò Armini, difensore classe 2001 nato a Marino, in provincia di Roma.
Armini inizia a giocare nel Santa Maria della Mole, club della Capitale affiliato ai biancocelesti. Lo scouting lo tiene d’occhio e lo porta alla Lazio da giovanissimo. Qui Nicolò cresce molto in particolare dal punto di vista difensivo, tanto che gli allenatori lo impiegano come centrale o terzino destro nelle difese a quattro.
Gli inizi e gli esordi di Armini
Nel 2017/2018 gioca, da sottoleva, 4 partite nel campionato Primavera1. Al termine della stagione partecipa, da titolare e da capitano, l’Europeo Under-17, trascinando gli Azzurri alla finale, persa ai rigori contro l’Olanda.
La stagione successiva Armini si prende sulle spalle la Lazio Primavera, nel frattempo scesa nella seconda divisione, e ottiene anche i primi minuti da professionista, facendo l’esordio sia in Serie A (dove gioca 37 minuti contro il Bologna) sia in Europa League (6 minuti con l’Apollon Limassol). Ottime valutazioni da parte degli addetti ai lavori, che lo vedono benissimo come terzo di destra nella difesa a tre di Simone Inzaghi. Velocità, tecnica e tempi, oltre ad ottime capacità difensive, fanno di lui uno dei più importanti prospetti difensivi del calcio italiano.
Con la stagione 2019/2020 arriva per lui la maggiore età e la speranza che possa trovare ancora più spazio nel calcio professionistico. Ad inizio anno c’è l’idea di mandarlo a farsi le ossa alla Salernitana (altro club del presidente Lotito, ndr), ma Inzaghi si oppone: lo vuole con lui. A fine stagione otterrà solo due minuti in Serie A, probabilmente avrebbe giocato di più se la Lazio non si fosse giocata lo Scudetto fino a oche giornate dalla fine.
A Luglio 2020 arriva, finalmente, il rinnovo: il suo agente, un certo Mino Raiola, trova l’accordo con la società biancoceleste per prolungare il precedente accordo, in scadenza proprio nel 2020, sino al 2024. Questa sembrava potesse essere la sua stagione, anche visti gli infortuni di Luiz Felipe e Vavro, ma il classe 2001, finora, ha trovato solo posto in panchina (11, divise tra Serie A e Champions League).
Una figura di riferimento: Alessandro Nesta
Nicolò, vista anche la sua fede calcistica, ha una sola figura di riferimento: un certo Alessandro Nesta, che con Armini condivide il ruolo e la squadra del cuore (che è la stessa con cui sono cresciuti). I due si sono conosciuti da vicino quando, all’inizio di questa stagione, Armini è sceso in campo nell’amichevole Lazio-Frosinone, squadra allenata proprio dalla leggenda ex-Lazio e Milan.
Il numero di maglia è ed è sempre stato legato al 13 del suo idolo: nel 2017, in occasione della partita di Europa League contro lo Zulte Waregem (la sua prima convocazione, ndr), Armini ha ricevuto la maglia numero 31, cioè il 13 di Nesta ma con le cifre invertite. Nel 2018-19 gli hanno dato il 58, due cifre che sommate danno proprio 13.
Dalla passata stagione può, finalmente, indossare quella maglia che probabilmente avrà sognato sin da bambino.