Lazovic: «Stavo per rovinare l’addio al calcio di Totti»

by Redazione Cronache
Darko Lazovic

«Mi dispiace per come è andata, ma giocare il Mondiale è stato un sogno». Darko Lazovic, esterno del Verona e della nazionale serba, è intervenuto sul canale Twitch di Cronache di spogliatoio. «Il mio ruolo naturale è l’esterno alto – ci racconta – poi Juric mi mise a fare il quinto e ora è la mia posizione preferita. Sicuramente in Italia sono migliorato su fase difensiva e tatticamente. Alla Stella Rossa difendevo meno giocando più alto». Ma oltre che per il Verona, Lazovic è un idolo per tanti fantallenatori visti i bonus raccolti nell’ultimo periodo: «Il Fantacalcio non lo faccio, ma so di cosa si parla. Sono contento di rendere felici le persone e spero di farlo ancora, saluto tutti quelli che mi hanno preso».

Lazovic e il legame con il calcio italiano

«Quando ero ragazzino il mio idolo era Ronaldo il Fenomeno, ma anche Kakà al Milan.In Serbia già da quando ero bambino si seguiva calcio italiano, era il migliore al mondo. A tanti è rimasta da lì quella passione. Siamo in 10/11 in Serie A». Lui ha anche preso parte alla storia segnando un gol, per il Genoa, nella partita d’addio di Totti (Roma-Genoa 3-2): «Sono contento di aver fatto parte della sua ultima partita. Lo stadio era strapieno un’ora e mezzo prima. Ci eravamo salvati la giornata prima e siamo andati all’Olimpico spensierati mentre la Roma doveva vincere per andare in Champions. Eravamo tristi per Totti ma abbiamo giocato il nostro calcio per fare punti. Abbiamo regalato una maglia a Totti quando è venuto a trovarci negli spogliatoi. È uno dei più grandi del calcio italiano». Una maglia l’ha poi scambiata anche con Chiellini e Bonucci: «Non mi aspettavo che chiedessero la mia. A mio figlio che fa il portiere ho preso quella di Buffon».

Fuori dal campo

«Se c’è un giocatore di basket a cui mi assocerei? In Serbia si gioca tanto per strada, il basket è il mio secondo sport preferito, ma non quello NBA. Comunque mi sveglio e guardo cosa ha fatto Jokic, mi piacciono i giocatori serbi». Poi spiega: «Non mi piacciono i social, li uso privatamente. Tanti mi chiedono di essere più social ma a me non piace. Nessuno dei miei compagni prova a convincermi. Mi conoscono». «Un’altra passione oltre al calcio – continua – è per i vini. Quando mi ritirerò vorrei approfondire questo mondo».