Le 10 espulsioni più famose della storia del calcio moderno

by Redazione Cronache
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Sergio Ramos

Il capitano del Real Madrid perde le staffe in quello che per le Merengues è probabilmente il Clasico più brutto e umiliante di sempre. Stagione 2010-2011, al Camp Nou il Barcellona ha appena segnato il gol che vale la manita con Jeffren. Ramos ha quella rete sulla coscienza. Siamo oltre il novantesimo, all’altezza del centrocampo, Messi porta palla per far scorrere gli ultimi secondi del match, passa davanti al numero 4 bianco senza nemmeno provare a schernirlo. Il difensore del Real, però, va completamente fuori di testa, insegue l’argentino e gli sferra un calcio sulla caviglia sinistra. L’arbitro Gonzalez non può far altro che espellerlo, ma Ramos continua: nella rissa che si viene a creare, prima stende Puyol con una manata in pieno volto e poi schiaffeggia Xavi mentre si dirige verso il tunnel degli spogliatoi.

Luis Suarez

Tra tutte le espulsioni, questa è molto probabilmente la meno amara.

Quarto di finale del Mondiale 2010 in Sud Africa. Ultimo minuto dei tempi supplementari. L’Uruguay, che sfida il Ghana, è barricato all’interno della propria area. Dominic Adiyiah, giovane classe ’89 di proprietà del Milan, sta per realizzare il gol che porterebbe il suo nome, e quello di tutta l’Africa, letteralmente nei libri di storia. Il destino, però, non è dello stesso avviso. Il Pistolero, sulla linea di porta, a Muslera ormai battuto, respinge il pallone con le mani, negando la vittoria ai ghanesi. Rosso e rigore, lapalissiano, ma dagli undici metri Gyan Asamoah centra in pieno la traversa. Ai tiri di rigore, poi, sarà la Celeste ad avere la meglio, qualificandosi per la semifinale contro l’Olanda.

David Beckham

Lo Spice Boy cade nella trappola del Cholo. Mondiale di Francia ’98, quarto di finale, 30 giugno. Fallo di reazione del numero sette dell’Inghilterra, esattamente a metà gara. Nonostante l’uomo in meno, i britannici resistono sul 2-2 fino ai tiri di rigore, ma lì l’assenza di Beckham si farà sentire. Falliscono Paul Ince e David Blatty, entrambi ipnotizzati da Roa.

Eden Hazard

23 gennaio 2013. Semifinale di ritorno della Capital One Cup, la Coppa di Lega. A dodici minuti dal termine, sul risultato di 0-0 e ad eliminazione ormai decretata (visto lo 0-2 dello Swansea all’andata a Stamford Bridge), un nervosissimo Eden Hazard se la prende con un raccattapalle, reo di perdere tempo a vantaggio dei gallesi. Il numero 10 belga, lo strattona e, una volta che il ragazzino si trova a terra, lo colpisce con un calcio al costato per cercare di impossessarsi del pallone e riprendere il gioco al più presto. Le telecamere, ma soprattutto l’arbitro, Chris Foy, il quale non può far altro che estrarre il rosso e spedire Hazard sotto la doccia.