Le 5 cose che devi assolutamente sapere su questo Inter-Juventus

by Redazione Cronache
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LA VERA STORIA AD AREZZO

La stagione dell’Arezzo in Serie B nel 2006/2007 è ormai nota alla cronaca. Maurizio Sarri e Antonio Conte, quell’anno, divisero la panchina amaranto tra esoneri, subentri e ritorni. Chi lo avrebbe mai detto, tredici anni dopo. E pensate: a fine campionato l’Arezzo retrocesse pure. Ironia della sorte, la sconfitta della Juventus nel 2-3 contro lo Spezia segnò la retrocessione dell’Arezzo. Sì, proprio i bianconeri. Tanto che Conte non la prese bene: «C’è profonda delusione e profonda amarezza, rispetto tanto i tifosi juventini ma ho poco rispetto per la squadra. Retrocedere così fa male però mi fa capire cose che già sapevo… Nel calcio si parla tanto, tutti sono bravi a parlare, adesso sembrava che i cattivi fossero fuori e che adesso ci fosse un calcio pulito, infatti siamo contenti tutti, evviva questo calcio pulito».

A raccontare quella stagione sono gli stessi ex. Come Mirko Barbagli, difensore: «Amichevole pre-campionato contro la Fiorentina, squadra di Serie A. Io ero un po’ moscio e Conte, nello spogliatoio, me lo fece notare… bene bene». L’ex dg dell’Arezzo svela: «Ricordo ancora la prima volta che incontrai Conte, venne con il fratello. Dopo la sconfitta con il Cesena, ero in macchina con il presidente e lui spinse molto per cambiare». Daniele Croce, centrocampista, spiega: «Quando venne esonerato, mi colpì molto cosa ci disse nello spogliatoio: ‘Io vado avanti per la mia strada, nel giro di quattro o cinque anni allenerò una grande, magari la Juventus, e vincerò lo Scudetto. Altrimenti smetterò di allenare’. Noi ci guardammo come a dire ‘questo è matto’». E con Sarri? «Cambiò tutto, pochi calciatori dell’Arezzo lo conoscevano». Tante pretese, era un sergente. Modi di vedere il calcio differenti. Croce racconta ancora: «Quando giocammo contro la Juventus, ci analizzò ogni giocatore. Nessuno se lo aspettava». Scaramanzia, fisse. Tutti però rimasero impressionati dai suoi studi: «Prima della Juventus, aveva analizzato talmente tanto gli avversari che ci disse anche ‘occhio a Buffon, soffre nelle uscite’». Era il 2006. Sarri, da scaramantico, cacciò addirittura un calciatore dagli allenamenti perché non indossava le scarpe nere.

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