Le Statistiche Inutili della 25esima giornata di Serie A

by Giuseppe Pastore

Non sarà planetariamente rilevante come il Superbowl, ma la Serie A 2021-2022 è certamente il campionato più incerto tra i top 5 tornei europei: se la battono in tre, con l’Inter al momento seconda che deve recuperare la partita di Bologna. Nessun rimpianto per chi se n’è andato: dal campione del mondo Lukaku a Donnarumma passando per l’allenatore campione d’Italia in carica, Antonio Conte, sconfitto in casa con il Tottenham due volte in una settimana. Il tecnico salentino è tornato a perdere tre partite consecutive di campionato dopo tredici anni (non succedeva dall’ottobre-novembre 2009: Livorno-Atalanta 1-0, Cagliari-Atalanta 3-0, Atalanta-Juventus 2-5): ma questo non è nemmeno il Fatto più Strano del Weekend.

Say My Suriname

Partiamo dagli anticipi del sabato. Come se già non bastasse lo splendido nome Ridgeciano, Haps del Venezia è diventato il primo calciatore del Suriname a segnare in serie A. “E Clarence Seedorf? E Aron Winter?”, chiederà a questo punto qualcuno di voi. Lasciateci allora ricordarvi le regole d’ingaggio di questa Statistica Inutile. Valgono le nazionalità “calcistiche”, ovvero i Paesi che si sceglie di rappresentare giocando a pallone: perciò Seedorf è olandese, Haps è surinamese, Camoranesi è italiano, Lapadula è peruviano, Tomori è inglese, eccetera. “E i cinesi? E gli indiani? E i vietnamiti? E i vaticani?”. Lasciateci ricordarvi anche che prendiamo in considerazione solo gli Stati che hanno avuto almeno un rappresentante nel nostro campionato, ma non hanno mai segnato: l’elenco aggiornato torna dunque a otto, Estonia, Guinea-Bissau, Giamaica, Principato di Monaco, Somalia, Repubblica Dominicana, Bolivia e la new-entry Nuova Zelanda, finita nel mappamondo una giornata fa con il debutto nell’Empoli di Liberato Cacace da Wellington.

 

Com’è lunga Venezia

Dopo aver subìto domenica scorsa il gol su azione più tardivo della storia della serie A, il Venezia ha rischiato di ritoccare ulteriormente il record: sommando primo tempo e ripresa, i lagunari hanno dovuto trascorrere in campo 105 minuti e 37 secondi per poter festeggiare la prima vittoria del 2022 in casa del Torino. È record di durata di una partita di serie A? No, perché il 3 aprile 2019 Frosinone-Parma era terminata al minuto 104 e spiccioli (non siamo riusciti a trovare il cronometraggio esatto) a causa di una lunghissima VAR da circa otto minuti sul rigore decisivo, poi assegnato da Manganiello e trasformato da Daniel Ciofani. Aggiungendoci un primo tempo da circa 49 minuti, si arrivò a una durata-monstre di 108 minuti e 45 secondi che non è mai stata superata.

 

Con le mani, con i piedi

Mike Maignan ha avuto un’idea meravigliosa per movimentare le numerose partite casalinghe piene di nulla (ancora una volta, dopo la Juventus e la Lazio in coppa Italia, il Milan non ha concesso occasioni agli avversari): improvvisarsi uomo-assist. Il lancio per Rafael Leao che avrà fatto felice Berlusconi ha precedenti illustri: l’ultimo portiere del Milan ad aver fatto registrare un +1 al Fantacalcio era stato l’attuale preparatore rossonero Nelson Dida, che lanciò con le mani Inzaghi in un Milan-Ascoli 1-0 del 18 gennaio 2006. Superpippo raccolse palla a centrocampo e puntò in direzione di Nando Coppola, blandamente contrastato da un Lele Adani a fine carriera: il dato veramente degno di nota è che anche quella volta l’allenatore avversario era Marco Giampaolo, in quella stagione all’esordio in serie A come allenatore-ombra del “titolare” Massimo Silva. Invece, per un assist con i piedi bisogna probabilmente risalire alla finale di andata Coppa Italia 1997-98 Milan-Lazio, quando un lunghissimo lancio di Sebastiano Rossi rimbalzò a terra e finì nella porta di Marchegiani grazie alla correzione di testa di Weah.

La persistenza di Giampaolo

Dato ancora più notevole: qual era stata l’ultima volta che il Milan aveva vinto 1-0 una partita di campionato a San Siro segnando nei primi dieci minuti? Bisogna tornare indietro di un decennio e fermare la macchina del tempo al 24 settembre 2011, quando il Milan di Allegri sconfisse 1-0 il Cesena grazie a un gol di Seedorf al quinto minuto: incredibile ma vero, l’allenatore dei romagnoli era ancora Marco Giampaolo. Che dunque, riepilogando, ha perso tre volte per 1-0 in casa del Milan con tre squadre diverse (Ascoli, Cesena, Sampdoria) subendo l’unico gol della partita nei primi dieci minuti.

Oggi segno anch’io

Ricordate? Lo scorso 27 novembre in Sampdoria-Verona Nicola Murru aveva segnato alla presenza numero 174 in serie A e aveva ceduto lo scettro del calciatore con il più alto numero di apparizioni senza gol a Davide Santon (143), che nel frattempo è rimasto immobile sul trono anche perché, essendo fuori rosa nella Roma, è altamente improbabile che possa rompere il ghiaccio. Ieri è caduto il giocatore che più poteva insidiarlo: Fabio Depaoli, rinforzo invernale dell’Hellas, che aprendo le marcature di Verona-Udinese dopo due minuti ha interrotto un’astinenza da 121 partite. Il nuovo podio è perciò così composto: Santon 143, Patric 114, Gunter 92. Per esaltare il vostro spaesamento, ecco un breve video intitolato “Davide Santon – The Next Maldini”.

 

A come Abraham

E adesso una SDI (Statistica Davvero Inutile) che ci riguarda tutti da vicino, visto che coinvolge la lingua italiana: spiazzando dal dischetto Consigli alla fine del primo tempo di Sassuolo-Roma, Tammy Abraham è diventato il primo calciatore in ordine alfabetico a trasformare un rigore in serie A. Non pensiamo che i romanisti festeggeranno granché la cosa, ma hanno vinto una specie di derby: il record precedente apparteneva infatti a Francesco Acerbi in Cagliari-Sassuolo 4-3 del 22 dicembre 2016. Non risultano rigori segnati in serie A dai vari Aaltonen, Aballay, Abate, Abbadie, eccetera. Anticipiamo la vostra curiosità e aggiungiamo che l’ultimo in ordine alfabetico è il misconosciuto Corrado Zorzin, difensore di Triestina e Padova a cavallo tra gli anni Quaranta e Cinquanta. Inoltre, Sassuolo-Roma passerà agli annali anche per la curiosissima coincidenza di gol e autogol di un calciatore inglese nella stessa partita (rispettivamente Abraham e Smalling). Era mai successo? Ebbene sì, e si trattava dello stesso giocatore, Paul Ince, finito sul tabellino dei marcatori dalla parte giusta e sbagliata in Inter-Napoli 3-2 del 25 maggio 1997, in quella che fu anche la sua ultima presenza in serie A.

Cosa resterà degli anni Ottanta

Fiammata di vintage all’interno della turbinante (cit. Stefano Borghi) Atalanta-Juventus. Il vantaggio dei padroni di casa, una fiondata da 30 metri di Malinovskyi, è arrivato con un gesto tecnico di cui si erano perse le tracce: la punizione di seconda. Non se ne vedeva una a segno da oltre tre anni, visto che l’ultimo a cimentarsi era stato un altro vecchia-scuola come Aleksandar Kolarov, in Cagliari-Roma 2-2 dell’8 dicembre 2018. Negli ultimi dieci campionati risulta appena una quindicina di esemplari di un genere popolarissimo fino agli anni Ottanta: restiamo in zona Roma e citiamo almeno i tre gol di Francesco Totti, a segno “di seconda” contro la Lazio (2011), il Cagliari (2013) e il Genoa (2016).