Le uniche due partite giocate a Pasqua nel terzo millennio

by Giuseppe Pastore

Dal 1979 a oggi, sono solo due le partite di serie A giocate la domenica di Pasqua, entrambe per obblighi di calendario causati dal giovedì di Coppa UEFA. La prima l’11 aprile 2004, a metà tra l’andata e il ritorno del quarto di finale UEFA tra Inter e Olympique Marsiglia, fissati rispettivamente l’8 e il 14 aprile. Si trattò di un rocambolesco Perugia-Inter 2-3 con i nerazzurri sotto di un gol fino a cinque minuti dalla fine, prima del micidiale uno-due firmato da Adriano e Martins che si rivelerà decisivo per la volata Champions. Ammirate lo strapotere fisico dell’Imperatore brasiliano nella sua prima (mezza) stagione all’Inter: questa partita la vince quasi letteralmente da solo. La partita fu preceduta da una lunga serie di polemiche anche a carattere religioso, a cominciare dal vescovo di Perugia, monsignor Giuseppe Chiaretti, che criticò severamente la scelta, per continuare con il SAP (Sindacato Autonomo di Polizia) che dichiarò in una nota che “il Dio pallone ha il sopravvento su qualsiasi festa religiosa”. Dal canto suo, l’Inter si era offerta di rinviare la partita a data da destinarsi, scontrandosi però con l’opposizione degli umbri che, in piena bagarre per non retrocedere, preferirono affrontare un’Inter stanca dalle fatiche europee distanti appena 72 ore.

La seconda è una dimenticabile Reggina-Udinese 0-2 disputata al Granillo il pomeriggio del 12 aprile 2009, anche in quel caso a metà tra il 9 e il 16 aprile 2009, andata e ritorno del quarto di finale di Coppa UEFA contro il Werder Brema. Fu una classica partita di fine stagione tra squadre senza obiettivi (i calabresi erano già virtualmente retrocessi, i friulani avevano la testa all’Europa), con un rigore sbagliato a testa – Domizzi per l’Udinese, Brienza per la Reggina – prima della doppietta finale di Floro Flores. La curiosità è che in entrambe queste partite era in campo Ciccio Brienza accompagnato – visto il tema – dal giocatore che più di altri aveva diritto a festeggiare la ricorrenza, ovvero Giovanni PASQUALE. E inoltre, cosa ci faceva Pierluigi Pardo a Reggio Calabria la domenica di Pasqua?

L’usanza di anticipare al sabato il turno pasquale è stata introdotta nel 1979: una grande vittoria dell’Associazione Italiana Calciatori, che fin dall’anno della sua fondazione (1968) aveva portato avanti la battaglia del riposo almeno nelle principali feste comandate. Una delle Pasque calcistiche più famose della storia della serie A fu quella del 29 marzo 1964, quando Bologna e Inter si affrontarono al Comunale in un bollente scontro-scudetto: i rossoblù incrociavano i nerazzurri dopo lunghe settimane di polemiche a causa di un presunto scandalo-doping che secondo la stampa bolognese era stato organizzato a Milano per danneggiare i rivali, e la partita si risolse con una vittoria dell’Inter di Herrera che però, a fine stagione, dovette chinare la testa nel primo e ultimo spareggio della storia della serie A. L’ultimo turno di serie A giocato interamente a Pasqua risale al 26 marzo 1978, in un’Italia depressa e impaurita dal rapimento del segretario della Democrazia Cristiana Aldo Moro, avvenuto dieci giorni prima. Quel giorno nemmeno le partite di serie A furono risparmiate dal clima di violenza e tensione che attraversava il Paese: gli incidenti più gravi a Genova a margine di Genoa-Juventus, dove furono esplosi alcuni colpi di pistola contro una Volkswagen che aveva la sola colpa di essere targata Torino. Il primo Sabato Santo con la serie A andò dunque in scena l’anno successivo, il 14 aprile 1979, ed ebbe come risultato principale lo 0-3 del Milan in casa del Torino che servì ai rossoneri di Liedholm per ipotecare lo scudetto della Stella.