L’effetto Pep: come è cambiato il Manchester City dall’arrivo di Guardiola

by Redazione Cronache

di Giulio Converti 

1 febbraio 2016. Difficile dimenticare questa data se si è un tifoso dei citizens, o anche semplicemente se si è un appassionato del calcio inglese. Il primo febbraio del 2016 il Manchester City annuncia, attraverso un comunicato ufficiale, di aver ingaggiato Pep Guardiola come allenatore per la stagione 2016/17. Il ct spagnolo firma un contratto triennale con un ingaggio monstre: 19 milioni di sterline a stagione lo hanno reso, al tempo, l’allenatore più pagato al mondo. Al catalano bastano poche partite per mostrare alla dirigenza di aver puntato sull’uomo giusto. Infatti, il 28 agosto successivo Guardiola diviene il primo allenatore nella storia dei citizens a vincere le prime cinque partite stagionali, stabilendo un record per il club inglese. Fin dal primo passo, dunque, il percorso di Guardiola a Manchester ha riscosso sostegno e approvazione. D’altro canto, le doti e il talento del coach catalano erano e sono tutt’ora inconfutabili. Già le prime 5 partite lasciavano intendere un cambiamento radicale. Ripercorriamo insieme, dunque, il percorso di Pep Guardiola al Manchester City, e il cambiamento radicale che ha apportato al club.

Stagione 2016/17

Nell’estate del 2016, sulla base delle preferenze del coach catalano, la rosa del Manchester City si ridimensiona. Alla corte di Guardiola giungono Gabriel Jesus dal Palmeiras, Stones dall’Everton, Leroy Sané dallo Schalke 04 e Gündogan dal Borussia Dortmund. Se a questi 4 talenti aggiungiamo gli acquisti di Nolito dal Celta de Vigo e di Claudio Bravo, portiere del Barcellona, otteniamo come risultato una campagna acquisti da 202.6 milioni di euro. Per cercare di controbilanciare, da Manchester partono Stevan Jovetic, venduto all’Inter per 13.5 milioni, ed Edin Dzeko, venduto alla Roma per 11 milioni. Ancora una volta, il mister spagnolo ci ha visto lungo: 3 dei 4 ‘super-acquisti’ di quell’estate sono oggi delle colonne portanti dei citizens, fatta eccezione per Sané che attualmente milita al Bayern Monaco. Tuttavia, la prima stagione di Guardiola sulla panchina del Manchester City non porta gli esiti sperati. Nessun trofeo per il catalano e i suoi, eliminati agli ottavi di Champions dal Monaco e terzi in Premier League al termine di una stagione all’ultimo sangue. I primi segni di un miglioramento, però, si possono cogliere tra le righe. I citizens ottengono 12 punti in più rispetto alla stagione precedente, un posizionamento migliore (terzi anziché quarti) e diventano la squadra con il maggior possesso palla di tutta la Premier (60,9% di possesso palla medio). Tutti segnali di buon auspicio, che sfoceranno nella stagione successiva in una metamorfosi vincente.

Stagione 2017/18

La stagione 2017/18, dal punto di vista del mercato, è una delle più movimentate della storia del club. Sul treno delle partenze salgono Iheanacho diretto a Leicester, gli argentini Zabaleta e Caballero, lo spagnolo Jésus Navas e Nasri. Non solo, Kolarov viene ceduto a titolo definitivo alla Roma, lo spagnolo Nolito al Siviglia e il brasiliano Fernando al Galatasaray. Considerando infine le vendite di Ünual al Villarreal e Bony allo Swansea si raggiungono entrate pari a 91 milioni di euro. Tanti, ma pochi se confrontati alle uscite. A Manchester arrivano, su indicazioni di Guardiola, diversi giocatori tra cui: il difensore Laporte dall’Athletic Bilbao, Mendy e Bernardo Silva dal Monaco, Walker dal Tottenham, Danilo dal Real Madrid e il portiere Ederson dal Benfica. Sempre in estate, il giovane Zinčenko rientra dal prestito al PSV Eindhoven. Considerando le spese totali, si raggiunge una cifra attorno ai 317 milioni di euro. Tanti investimenti che ripagano, non solo nel lungo ma anche nel breve termine. Il 13 dicembre 2017, battendo per 4-0 lo Swansea, il Manchester City centra la quindicesima vittoria consecutiva e stabilisce un nuovo primato per il campionato inglese. Non solo, dopo le prime 20 giornate Guardiola e i suoi totalizzano 18 vittorie e due pareggi: il miglior inizio di stagione dopo 20 turni nella storia dei cinque maggiori campionati europei. Dicono che chi ben inizia è a metà dell’opera, e infatti la vittoria aritmetica della Premier arriva prestissimo, precisamente il 15 aprile. Non solo la vittoria della Premier League: i citizens si aggiudicano anche la Coppa di Lega, vinta battendo in finale per 3-0 l’Arsenal di Arsène Wenger. Malgrado il cammino ‘fallimentare’ in Champions League (eliminati ai quarti di finale dal Liverpool), Guardiola e i suoi si rendono protagonisti di una grande stagione. Sul piano numerico i risultati sono impressionanti: 100 punti (record) in 38 partite, di cui 32 vittorie (record), 4 pareggi e solamente 2 sconfitte stagionali. Una stagione brillante di una squadra infermabile, perlomeno in Inghilterra. A maggio Guardiola firma il rinnovo triennale, che non poteva mancare dopo un’annata dal tale calibro.

Stagione 2018/19

Nell’estate 2018 la finestra di mercato presenta meno colpi di scena rispetto alle stagioni precedenti. L’attuale rossonero Brahim Diaz passa al Real Madrid per 17 milioni di euro, Gunn e Denayer vengono ceduti rispettivamente a Southampton e Lione e per quanto riguarda le cessioni poco altro. Il colpo centrale dei citizens quell’estate è Riyad Mahrez, arrivato dal Leicester per 67.8 milioni. La terza stagione di Guardiola al Manchester City si apre con la vittoria della Supercoppa d’Inghilterra, ottenuta ai danni del Chelsea. La lotta all’ultimo sangue per la Premier League contro il Liverpool termina all’ultima giornata: i citizens vincono il titolo con 98 punti, lasciando i reds secondi a 97. La vittoria del campionato inglese per 2 volte di fila era un fenomeno che non si verificava da 10 anni in Inghilterra. Il City non si ferma lì: Guardiola vince Coppa di Lega e Coppa d’Inghilterra, diventando il primo allenatore nella storia del calcio inglese a centrare un triplete domestico. Inoltre, se si considera la Supercoppa vinta a inizio stagione, il Manchester City diventa la prima squadra inglese capace di vincere tutti i trofei nazionali in una stagione. In Champions League il cammino della squadra si arresta ai quarti di finale contro il Tottenham, ma tale delusione non basta a cancellare le gioie stagionali. La metamorfosi del City di Guardiola vede così il suo apice, la sua completa realizzazione. 

Stagione 2019/20

Con le cessioni dei vari Douglas Luiz, Delph e Danilo, quest’ultimo ceduto alla Juventus per 37 milioni di euro, si ottengono fondi utili per i nuovi investimenti. La sessione di mercato estiva vede l’arrivo di Cancelo dalla Juventus e di Rodri dall’Atletico Madrid, rispettivamente per 65 e 62.7 milioni di euro. La quarta stagione di Guardiola alla guida dei citizens si apre con la vittoria della Supercoppa d’Inghilterra, ottenuta ai calci di rigore ai danni del Liverpool di Jürgen Klopp. Tuttavia saranno proprio i reds, questa volta, a prevalere sul City e ad aggiudicarsi la Premier. In Champions League i citizens chiudono il proprio girone al primo posto, davanti all’Atalanta, allo Shakhtar Donetsk e alla Dinamo Zagabria. Nei quarti di finale però, dopo aver superato il Real Madrid nel turno precedente, la squadra di Guardiola viene eliminata dal Lione. Si tratta della terza eliminazione di fila ai quarti, che priva nuovamente il Manchester City di un’affermazione mondiale. 

Stagione 2020/21

Siamo giunti all’ultima tappa del nostro percorso. Il finale di questa stagione è tutto ancora da scrivere. I ragazzi di Guardiola, il 29 maggio, affronteranno il Chelsea in una finale di Champions League tutta inglese. Il percorso in campionato quest’anno è stato a dir poco impeccabile: con 80 punti in 35 partite il City è ad un passo dall’essere Campione D’Inghilterra per la terza volta in 5 anni. I citizens sono anche ad un passo dal triplete, possibile grazie alla vittoria della Carabao Cup ai danni del Tottenham. Per riassumere il percorso di Guardiola fino ad ora, lo si può descrivere con una parola: vincente. Un evidente upgrade, sia del gioco che del mercato, negli scorsi 5 anni ha portato il City ad ottenere 8 trofei e ad essere molto vicino ad altri 2, uno dei quali non proprio un trofeo qualsiasi. Come ciliegina sulla torta, infatti, Guardiola potrebbe portare al Manchester City la prima Champions League della sua storia.

Numeri

8 trofei in 5 stagioni, numero destinato ad aumentare. 289 partite sulla panchina del City di cui 218 vittorie, 31 pareggi e 40 sconfitte. 75,4% di vittorie nel totale di partite disputate coi citizens. Media di 2,37 punti per partita. Record di punti totalizzati in una stagione, ossia 100 (2017/18). Raggiungimento della prima finale di Champions della storia del club. Primo allenatore nella storia del calcio inglese a vincere tutti i trofei nazionali in una stagione (2018/19). Questo è Pep Guardiola, questi i numeri del suo Manchester City.