Lo strano caso degli stipendi in Cina: gli italiani potrebbero fare le valigie

by Redazione Cronache

La Cina mette un tetto agli stipendi dei giocatori. Come riportato dalla Gazzetta dello Sport, il governo ha dato mandato alla Federcalcio di far scendere a tre milioni lordi gli ingaggi per i calciatori che militano nel campionato nazionale. Secondo le norme fiscali cinesi, al netto si potrà guadagnare un massimo di un milione e 750 mila euro a stagione. Un ottimo salario, ma nulla a che vedere con quelli faraonici che negli ultimi anni hanno portato nel Paese molte stelle del calcio europeo.

Welcome back

Per questo motivo anche due italiani, Eder e Graziano Pellè, starebbero pensando di tornare in Serie A. L’ex attaccante di Inter e Sampdoria attualmente si mette in tasca dieci milioni. Per lui ci sarebbero stati degli interessamenti di Bologna, Fiorentina e Sampdoria. Il suo contratto scade il 30 giugno, ma vorrebbe andar via già a gennaio. A Pellè, che potrebbe liberarsi in questa sessione, è stato proposto un rinnovo, ma la punta vorrebbe tornare nel nostro Paese. Per ora non si sarebbe fatto avanti nessuno, ma potrebbe pensarci l’Inter, alla ricerca di un vice Lukaku. Il feeling tra Pellè e Conte è straordinario, fin dai tempi degli Europei in Francia.

Valorizzazione dei talenti locali

L’anno scorso la Repubblica Popolare aveva deciso di fissare a 3 milioni netti il limite per i nuovi contratti. Ora con questo ridimensionamento cambiano anche le strategie sul mercato, perché cala l’appeal della Chinese Super League. La scelta va di pari passo a un nuovo orientamento: valorizzare i giocatori locali. Si potranno infatti tesserare fino a un massimo di cinque giocatori asiatici. I tagli, però, non riguarderebbero ancora gli allenatori. L’ingaggio da 13,5 milioni di euro di Fabio Cannavaro non sarebbe in discussione, ma senza gli stranieri è possibile che possa salutare il Guangzhou.