Locatelli è quello che manca al centrocampo della Juventus

by Redazione Cronache

di Andrea Sperti 

Arrivare al Milan è il sogno di quasi tutti i bambini. Il protagonista della nostra storia ci è riuscito da giovanissimo, perché la dirigenza rossonera ha capito subito che quel ragazzino con i capelli ricci aveva talento e personalità per diventare un futuro campione.

La storia d’amore tra Manuel Locatelli ed il Milan è iniziata tanti anni fa e si è interrotta bruscamente un pomeriggio qualunque, su una panchina di Milanello, come raccontato dal centrocampista del Sassuolo in una recente intervista ai microfoni di Sky Sport:

«Ero alle giovanili dell’Atalanta da quando avevo sei anni, avevo legato con la squadra. Quando arrivò la chiamata del Milan sbiancai, ero titubante, ma mi affidai ai miei genitori che mi guidarono su questa decisione. Il primo allenamento in prima squadra? Montolivo mi disse di marcare Kakà. Mi sono chiesto dove fossi. Poi mi sono allenato cercando di non pensare ed è andato tutto bene. La firma sul contratto? Galliani mi ha dato la sua penna per firmare e la conservo ancora a casa. L’addio, invece, fu brutto. Su una panchina di Milanello i dirigenti mi dissero che non ero più importante per loro. Fu devastante ma mi ha aiutato, perché in fin dei conti anche io avevo bisogno di cambiare. All’inizio al Sassuolo non fu facile. Il centro non era il top, ma la cosa bella che ti rimane sono le persone che ci lavorano. Boateng è venuto da me, mi ha abbracciato dicendomi di dimostrare quello che sono. Già da subito l’impressione è che ci fosse un grande spogliatoio».

locatelli sassuolo

L’arrivo al Sassuolo e l’incontro con De Zerbi

Il Sassuolo, dunque, tutto ad un tratto è diventato casa sua, il suo posto nel mondo, quasi senza volerlo. La società neroverde ha imitato la dirigenza del Milan di qualche anno prima ed ha deciso di credere nelle qualità di quel ragazzo. Manuel, però, quella volta ha dimostrato di essere maturo, nonostante l’età, non lasciandosi trasportare dall’amarezza e dalla delusione per quel saluto così brusco. Non tutti ce l’avrebbero fatta. Anzi, molti sarebbero stati travolti da quel colpo, confusi dall’accaduto ed in cerca di certezze che nessuno poteva dare loro. Locatelli, invece, ha deciso di lavorare ancora più sodo, per dimostrare che a sbagliare erano gli altri e per ripagare la fiducia che il Sassuolo gli ha concesso a scatola chiusa.

Nella sua crescita è stato fondamentale Roberto De Zerbi, ormai ex tecnico del club emiliano. L’allenatore bresciano ha cucito il 4-2-3-1 addosso a Locatelli, piazzandolo davanti alla difesa ed esaltandone le caratteristiche. Inizialmente, infatti, nel 4-3-3 di De Zerbi il ruolo di vertice basso era svolto da uno tra Sensi e Magnanelli. Negli anni, però, complici anche alcune cessioni dolorose, Locatelli è stato responsabilizzato e schierato proprio lì nel mezzo, con compiti tanto offensivi quanto difensivi. L’ex tecnico del Foggia, in un’intervista rilasciata a MilanNews qualche mese fa, ha parlato proprio del talento cristallino del centrocampista classe ’98, promuovendolo come miglior centrocampista nostrano:

«Locatelli è il miglior centrocampista italiano e non solo: con la Nazionale in Olanda aveva davanti Georginio Wijnaldum, una colonna del Liverpool, eppure l’ha sovrastato. La logica del grande club è differente, devi dare tutto e subito. Al Sassuolo è più facile concedere del tempo. Lui è pronto per qualsiasi centrocampo».

pellegrini locatelli

Europei come vetrina

Ora gli Europei saranno una importante vetrina nella quale mettersi in mostra, sebbene tutti i top club ne conoscano e riconoscano le qualità. Locatelli dovrà prendere per mano il centrocampo degli azzurri, guidando la manovra ma anche provando a fungere da collante tra centrocampo ed attacco. Lui non ha una grande esperienza con la Nazionale maggiore ma ha la personalità giusta per imporsi anche in una competizione così impegnativa come quella che inizierà tra 10 giorni. La Juventus, intanto, resta alla finestra e sembra che abbia già avanzato la sua proposta ufficiale al Sassuolo: 40 milioni di euro per il cartellino del ragazzo + 3 milioni all’anno per 3 anni al giocatore.

Il centrocampista classe ’98 è stimato parecchio da Massimiliano Allegri, che gli vorrebbe consegnare le chiavi della mediana bianconera. Nell’idea dell’allenatore livornese Locatelli potrebbe sposarsi bene anche con gli altri compagni di reparto presenti in rosa e questo potrebbe fare la differenza nella scelta in sede di mercato. Manuel ha segnato un grande gol alla Juventus il 22 ottobre del 2015, una rete che ha permesso al Milan di battere la formazione torinese dopo 4 anni. Adesso potrebbe diventare un nuovo calciatore bianconero, provando magari a farsi perdonare per quella rete, una delle più belle della carriera del giovane e promettente centrocampista.