Una squadra di sopravvissuti alla Shoah in Coppa di Germania

by Matteo Lignelli
Makkabi Berlin

Domenica in Germania è stata una giornata storica. Per la prima volta una squadra di matrice ebraica, fondata da sopravvissuti alla Shoah, è arrivata a giocare la fase finale della Coppa di Germania. Il Makkabi Berlin, infatti, nasce dalle ceneri del Bar Kochba Berlin, società nata nel 1898 soppressa dai Nazisti. Tra il ’33 e il ’38 Hitler prima costrinse gli ebrei a partecipare a competizioni separate e poi bandì definitivamente qualsiasi organizzazione ebraica, anche quelle sportive. Perciò, fino a ieri, nessuna squadra aveva mai preso parte alla coppa di lega.

La storia del Makkabi Berlin, arrivato in Coppa di Germania

La squadra gioca nella quinta serie tedesca, in uno stadio di poche centinaia di posti a sedere intitolato all’ex calciatore Julius Hirsch. Hirsch ha combattuto per la Germania nella Prima guerra mondiale, ha vinto 2 campionati con Karlsruher FV e Fürth e ha giocato per la Germania alle Olimpiadi del 1912. Durante la Seconda guerra è stato deportato e assassinato ad Auschwitz perché ebreo.

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Una direttrice di gara palestinese

La religione ebraica è il valore fondante dell’identità della società, ma non è assolutamente un limite all’integrazione. Nella squadra infatti ci sono ragazzi di 16 nazionalità e 3 religioni diverse. Un esempio.

A rendere tutto ancora più speciale è stata la designazione, magari non casuale, del direttore di gara. Si tratta di Riem Hussein, 43enne nata in Germania da genitori palestinesi. Quando lo sport riesce a legare 100 anni difficili della nostra storia. 
E il risultato (6-0 per il Wolfsburg), francamente, non importa a nessuno.