Marcello Martinelli: «Disegno le fasce da capitano della mia squadra del cuore»

by Simone Bernardini

Il Venezia è l’unico club italiano a personalizzare ogni domenica la propria fascia da capitano. Ha iniziato nel 2024 grazie ai ragazzi di Powernotte, un collettivo di artisti nel veneziano che gestisce sia uno studio di tatuaggi, sia la produzione di vari prodotti come stampe, sculture, tappeti e vestiti.

Marcello Martinelli è nato in California da mamma americana e papà veneziano, si è trasferito all’età di 3 anni in Laguna dove è cresciuto appassionandosi al calcio e ai disegni. Ora vive a Londra, si è espatriato per amore e nella sua vita lavora nel settore tecnologico. Illustrare è solo un hobby secondario che porta avanti nel tempo libero.

Gli arancioneroverdi sono una società con una forte identità e chi più di un tifoso può sa far emergere il proprio senso di appartenenza? Il finale di Serie BKT è ancora tutto da scrivere, i lagunari potrebbero ottenere una storica promozione all’ultimo giornata, oppure provarci tramite i play-off.

Marcello è logorato internamente tra la voglia di salire e quella di continuare a disegnare per la sua squadra. Infatti la Serie A ha un regolamento diverso che impone a tutti i club di indossare la stessa fascia: «Sono un grande tifoso del Venezia e quest’anno ho iniziato a disegnare le fasce da capitano. Ovviamente sogno la promozione, ma se dovesse arrivare, finirebbe il mio lavoro e mi roderebbe. In Serie A c’è un regolamento diverso, che impone a tutti i club di indossare la stessa fascia fornita dalla Lega. E questo progetto finirebbe».

Marcello ha iniziato a lavorare a questo progetto un po’ per caso, i ragazzi di Powernotte che spesso disegnano altre fasce, cercavano un ragazzo appassionato di calcio e che sapesse mettere in risalto i valori del Venezia: «La prima fascia l’ho disegnata contro il Südtirol: ero a casa sul divano e in TV, durante lo scambio del gagliardetto, c’erano Pohjanpalo con la mia fascia e Tait con un cesto di mele. È stato bellissimo».

Questa fascia fa riferimento a canzone storica dedicata ai gondolieri, che viene cantata dai tifosi alla fine di ogni partita

«I disegni portano bene perché quel giorno Joel ha segnato una doppietta e da quel momento ha realizzato 12 gol, ora è capocannoniere con 22». 17 delle reti segnate dal bomber finlandese in stagione sono arrivate nel 2024, indossando le fasce dei ragazzi di Powernotte e di Marcello.

Marcello ci racconta di come vive la distanza da Venezia, lui che nella vita è stato abituato a spostarsi molto: «Torno spesso a Venezia da parenti e amici, ho fatto anche tante trasferte negli ultimi due anni. Contro l’Ascoli ero in un bar, c’era il divieto di andare allo stadio per i tifosi di altre regioni. Davanti a me c’erano dei ragazzi che non conoscevo e commentavano entusiasti una fascia che avevo disegnato io».

Questo disegno è ispirato alla fascia da capitano dell’Ajax, i tre leoni come le tre XXX simbolo della città di Amsterdam

E se vi state chiedendo come funziona disegnare una fascia per il club di cui sei tifoso: «Ogni domenica con altri ragazzi disegniamo la fascia. Pohjanpalo ha apprezzato quella che hanno fatto per la nascita della figlia, ma non l’ho ancora incontrato. Darei di tutto per farlo. Alcune sono celebrative, altre cercano di rappresentare Venezia e il suo tifo».

Marcello le disegna con il suo iPad, il club porta ai ragazzi le fasce bianche, poi Powernotte le stampa con degli appositi macchinari. È poi il Venezia a decidere quale fascia indosserà il capitano giornata per giornata. Ma vi assicuriamo che i disegni convincono proprio tutti: «Le fasce piacciono molto, una ce l’ha Zampano e una è finita ad un magazziniere».

Questo disegno rievoca il famoso gonfalone veneziano, ma contrariamente ai classici rosso e oro, ha la colorazione del Venezia: verde e arancione, i colori maggiormente indennitari e più presenti anche sugli spalti

E le altre che fine fanno? «A fine anno le fasce che abbiamo disegnato verranno messe all’asta in beneficenza insieme a delle maglie della stagione su Charity Star. Il giusto finale».

Ci sono ancora 90’, forse più e quindi ancora una o più fasce da disegnare per Pohjanpalo e compagni. Il futuro, poi, si vedrà.