Marco Palestra, dalla fascia dell’Atalanta alla Nazionale: «Gasp, Modesto e l’idolo Cancelo…».

by Giacomo Brunetti

Gian Piero Gasperini lo ha già portato in Prima Squadra, senza farlo esordire ufficialmente. Con la nascita dell’Atalanta Under-23, è stato uno dei primi nomi nel database della società, che ha costruito una formazione competitiva. All’esordio, nel suo primo anno di vita, la seconda squadra dei bergamaschi è quarta nel Girone A di Serie C: delle ultime 5 partite, ne ha vinte 4. Marco Palestra è uno dei suoi protagonisti: «Nelle prime partite in Serie C, ho notato subito una differenza nella malizia degli avversari, che in passato hanno giocato anche in categorie superiori. Una furbizia che devi subito apprendere se vuoi giocare».

Non poteva fare a meno di notarlo Bernardo Corradi, allenatore della Nazionale italiana U-19, campionessa europea in carica grazie alla vittoria dello scorso luglio: «Giochiamo queste partite da campioni in carica. Sappiamo che possiamo fare bene, il gruppo è unito». Per Palestra, la stagione è iniziata alla grande: oltre alle presenze con la maglia azzurra, sono arrivati anche 2 gol e altrettanti assist in Serie C. «Devo continuare così», come d’altronde fanno gli esterni dell’Atalanta dei grandi: corrono, segnano, mettono palloni per i compagni. In questo, «Gasperini fa grandi cose con gli esterni, diventano quasi dei bomber. Il mister mi segue e quando salgo, mi spiega».

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L’impatto con il mondo dei professionisti ha comportato un cambiamento nelle prime partite: «Il livello è sempre più alto e anche personalmente sto crescendo. La differenza rispetto al settore giovanile la fa tutta l’intensità, lo noto anche quando mi alleno con la Prima Squadra». Palestra fa la spola tra Under-23 e Prima Squadra durante la settimana: «Allenarmi con i grandi è un’occasione imperdibile. Il livello è clamoroso e se adesso l’obiettivo a breve periodo sono le panchine in Serie A, il vero obiettivo è affermarmi e rimanerci». Nel suo reparto, c’è Davide Zappacosta: «Ho un bel rapporto con lui, mi aiuta». Ha totalizzato fin qui 3 panchine in Serie A: due lo scorso anno, una in questa stagione contro il Monza, «c’è tempo per esordire, sta a me dimostrarlo».

In Under-23, è il mister Francesco Modesto ad avergli ritagliato un ruolo di primo piano: «È un grande tecnico, un po’ ricorda Gasperini, che lo ha anche allenato quando era calciatore. Riporta alcune delle sue idee in campo, ad esempio andare uomo a uomo sui duelli e nella ricerca della palla persa». Come punti di riferimenti, «ho sempre avuto come idolo Cristiano Ronaldo, nel mio ruolo invece mi piacciono Cancelo e Hakimi. In Nazionale seguo Di Lorenzo». Nella sua posizione, a Bergamo ha trovato una scuola perfetta: «Facendo il quinto, studio le giocate codificate e cerco di affinare le tecniche dei movimenti. È un ruolo che mi piace molto e anche osservare per capire l’avversario è importante». Con il sogno di avere sempre più spazio tra maglia azzurra e nerazzurra.