Marsiglia: minacce di morte, dimissioni e 7 gol subiti. Cronaca di una settimana folle

by Cosimo Bartoloni
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«Marsiglia non è una città per turisti. La sua bellezza non si fotografa. Si condivide. Qui, bisogna schierarsi. Appassionarsi. Essere per, essere contro. Essere, violentemente. Solo allora, ciò che c’è da vedere si lascia vedere». Partiamo da questa citazione e poi ci torniamo alla fine. Intanto Marsiglia è anche una grande città per turisti, magari d’estate. Il mare è uno dei più belli del Mediterraneo e il clima è quasi sempre piacevole. Marsiglia è una città calda, popolare e estrema in tutto. E lo si è visto – per l’ennesima volta – due domeniche fa, allo Stade Vélodrome.

La folle settimana dell’Olympique Marsiglia

Contesto: l’OM ha pareggiato 0-0 in casa col Tolosa alla 5ª giornata di Ligue 1 e alcuni tifosi, quelli delle frange appunto più estreme, hanno perso la pazienza. La squadra è imbattuta in campionato ma non gioca bene, non dà grandi emozioni e non è andata giù l’eliminazione al 3º turno preliminare di Champions contro il Panathinaikos. Marsiglia, anche di recente, ha vissuto situazioni di gran lunga peggiori, tipo la salvezza all’ultima giornata nel 2000 (e solo per la differenza reti, quando soltanto dodici mesi prima, sempre all’ultima giornata, sfumò la vittoria del campionato), o quella ottenuta solo ad aprile nel 2016, con le casse del club al verde. Ma tant’è. Quindi i tifosi prima hanno chiamato la squadra sotto la curva per alzare la voce. Poi il giorno dopo sono andati a La Commanderie, il quartier generale dell’OM, per una riunione con la società finita male. Sono volate minacce di morte: «Se non ve ne andate, guardatevi alle spalle la sera quando tornate a casa». È il punto di non ritorno.

Marcelino si dimette: e il presidente Longoria?

Martedì all’ora di pranzo L’Équipe lancia la bomba: Marcelino, l’allenatore arrivato a giugno, si è dimesso e pare che anche Pablo Longoria, il presidente, sia pronto a fare lo stesso. Le minacce di morte sono state di troppo. La sera stessa esce il primo comunicato dell’OM: «Così non è possibile lavorare». Il giorno dopo ne esce un altro: «Marcelino lascia». Nel frattempo la squadra parte per Amsterdam per debuttare in Europa League contro l’Ajax. Con quale allenatore? Nessuno. Si improvvisa tale Jacques Abardonado, marsigliese di nascita ed ex giocatore dell’OM, che da dieci anni alterna ruoli all’interno del club: vice, allenatore della seconda squadra o dei ragazzi delle giovanili. A poche ore dal match, del presidente Longoria si sa poco: dalla Spagna sono sicuri, si dimetterà. E, tolti quei pochi che lo hanno minacciato (quindi lo 0,1% dei tifosi), tutta Marsiglia è in ansia perché se l’OM è tornato stabilmente sul podio della Ligue 1 (2° nella stagione 2021/2022 e 3° nella scorsa), e se è tornato ad avere i conti al sicuro, lo deve soprattutto a lui, in carica da marzo 2021.

Sette gol in due partite

Ciò che è certo è che Longoria non va ad Amsterdam e sarà la seconda partita dell’OM che non segue. La prima fu perché era malato. Adesso non si sapeva quale sarebbe stato il suo futuro. Lo dirà il giorno dopo davanti ai giornalisti: «Non mi dimetto. Ho parlato con il proprietario McCourt che mi ha confermato il totale sostegno. Resto da presidente ma da oggi deve cambiare tutto. Ci sono troppi interessi attorno all’OM e così non si può andare avanti». Sostegno che ha ricevuto addirittura anche da Macron, noto tifoso OM, con cui ha avuto un confronto. Nel frattempo, giovedì alla Johan Cruijff Arena si è giocata una partita pazza: un 3-3 folle. Come l’OM, che poi domenica è crollato nel Le Classique contro il PSG: 4-0 secco, senza storia, che ha messo un punto a una delle settimane più assurde della sua storia recente. Adesso è al 7° posto in classifica. L’umore della piazza è a terra e la confusione dilaga. E manca sempre l’allenatore.

Marsiglia: casino totale

In ogni caso, Marsiglia è e sa essere anche una gran bella città. Va capita e vi consigliamo di scoprirla. Se intanto volete farvi un’idea vi consigliamo un libro scritto da Jean-Claude Izzo [1945-2000], un autore nato e vissuto proprio lì. La citazione con cui abbiamo iniziato questo articolo è sua ed è tratta da un suo libro – che vi consigliamo -, il primo di una trilogia noir con Marsiglia grande protagonista sullo sfondo: si chiama «Casino totale». Beh, un grande scrittore deve per forza essere anche un gran titolista. E lui lo era.