Mastour riparte dalla serie B marocchina

by Francesco Pietrella
Hachim Mastour

Il video «Neymar vs Mastour» ha dieci milioni di visualizzazioni su YouTube. Hachim ha 16 anni e palleggia per due minuti insieme a Ney, prima di sfidarlo alla Playstation e batterlo 1-0 con il Real Madrid. Mastour porta gli occhiali, il ciuffo cade sulla fronte, parla pochissimo, e gli occhi nascondo una strana timidezza, azzerata dalla sicurezza con cui sfida il brasiliano in freestyle. C’è stato un tempo, non troppo lontano, in cui non si poteva parlare di pallone senza citare Hachim Mastour. «Il futuro del calcio», «destino da campione», «il nuovo Messi/Ronaldo». Hachim sorrideva, dribblava domande scomode e palleggiava con Neymar al centro del Camp Nou, il tutto sponsorizzato dalla Red Bull. 

Da record con il Marocco

Oggi l’idillio è finito. Neymar avrà un ricordo vago e Hachim è finito a giocare in seconda divisione marocchina dopo circa un anno di inattività, più vicino al deserto che alle luci del Camp Nou. Mastour è stato ingaggiato dal Renaissance Club di Zemamra, città di diecimila abitanti a due passi dalle dune. Nessun futuro da star e un presente ai confini del calcio. Il primo gol tra i professionisti l’ha segnato più di un anno fa contro la Sambenedettese in Serie C. Giocava nel Carpi e si era già perso. Oggi, a 24 anni, prova a ritrovarsi nella sua seconda patria. Del resto è il più giovane esordiente della storia del Marocco, buttato nella mischia contro la Libia il 12 giugno 2015 a 16 anni e 362 giorni. 

«Ha le qualità di Robinho»

Se ne parla così tanto che sembra un trentenne. Il Milan lo acquistò a 14 anni battendo l’Inter in volata. Hachim, nato a Reggio Emilia da genitori marocchini, arrivò a Milanello con gli occhi lucidi, gli occhialetti da studente e un gran talento nei piedi. I video dei suoi gol in Primavera sono ancora su Youtube, come quello del suo esordio contro l’Albinoleffe: dribbling, numeri e controlli alla Dinho. Così brillante da far innamorare anche Galliani: «È il futuro del Milan». Non lo diventerà mai: a 16 anni viene aggregato in prima squadra, lo vuole mezza Europa ma non debutta mai, tant’è che tra il 2015 e il 2017 se ne va in prestito tra Malaga e Pec Zwolle, Spagna e Olanda. In campo gioca poco, sui social cresce parecchio. Il suo profilo – fantasyhachi – ha più di 500mila follower e batte 6-0 6-0 quello delle squadre in cui ha giocato. Di lui si parla tanto, inanella collaborazioni con Nike e Red Bull. Look alla El Shaarawy, crestino e fisico snello, tocco alla Neymar. Allegri disse che aveva «le qualità di Robinho e le doti di Balotelli». Bianchessi, ex responsabile del settore giovanile del Milan oggi alla Lazio, parlò del suo talento come «il più forte mai visto prima».

Mastour, lontano dai riflettori

Mastour si è rivelato un talento fragile. Uno che avrebbe voluto allenarsi a fari spenti, senza riflettori, ma che ha pagato le conseguenze di un trasferimento record in una big. «Il clamore mediatico mi ha condizionato». E fin dal Milan. «È stata una famiglia, ma tornando indietro sceglierei l’Ajax o un club a misura d’uomo. Mi avrebbe tenuto lontano dai riflettori». Nel 2019-20 ha firmato con la Reggina in Serie C, ma ha giocato solo una partita per via di una sfilza di infortuni. Nel 2021, dopo 9 partite al Granillo in Serie B, ha scelto Carpi di Foschi. Un gol in 10 partite prima dell’ennesimo addio. Ora casa sua. Niente skills, niente riflettori, solo Hachim. In fondo è quello che ha sempre voluto.