Chi è Mateo Retegui, l’attaccante che giocava a hockey convocato da Mancini

by Mattia Zupo
Mateo Retegui copia

Il gol è sempre stato presente nella sua vita, che si trattasse di calciare un pallone in porta o una pallina di plastica con un bastone. Oltre al fatto che la parola ‘rete’ occupa metà del suo cognome. Mateo Retegui è cresciuto a calcio e hockey sul prato, ed è stato il capocannoniere della Liga Profesional 2022 in Argentina: 19 reti per il 23enne attaccante in prestito al Tigres dal Boca Juniors. Soprattutto, ha doppio passaporto italiano e argentino e basta che una delle due Nazionali lo faccia scendere in campo per un solo minuto per aggiudicarselo.

Chi è Mateo Retegui, un bomber old style

Cresciuto a San Fernando, una piccola cittadina a nord di Buenos Aires, Mateo ha iniziato lì a giocare a hockey. Un destino segnato, visto che suo padre è Carlos José, detto El Chapa, ovvero l’ex ct della nazionale argentina di hockey su prato che ha vinto la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Rio 2016 e il mondiale 2010 con la nazionale femminile. In quella squadra non era presente sua madre María Grandoli, che nel 1993 aveva vinto il mondiale giovanile a Terrasa, mentre sua sorella Micaela ha conquistato l’argento olimpico alle Olimpiadi estive 2020.

Una famiglia di giocatori di hockey, tranne El Chapita che nel frattempo, all’età di 9 anni, era entrato nel settore giovanile del River Plate, la squadra per cui tifa suo padre, un che a hockey gioca con la difesa a tre come faceva Bilardo. Nelle giovanili dei Millonarios, il classe 1999 giocava da centrocampista e con il passare del tempo ha trovato sempre meno spazio vista la concorrenza di un fresco campione del mondo come Exequiel Palacios e così nel 2014 decise di lasciare il River e dedicarsi solo allo sport col bastone.

Il passaggio all’hockey, poi di nuovo il calcio

Due anni dopo la sliding doors. Nell’estate del 2016, mentre giocava con gli amici sulle spiagge di Pinamar, lo vede Diego Mazzilli, uno scout del Boca che gli propose di entrare nelle giovanili del club azul y oro. Dal Monumental alla Bombonera a parametro zero, da centrocampista ad attaccante, in meno di un anno Guillermo Barros Schelotto lo ha chiamato per allenarsi in Prima Squadra e il 14 novembre 2018 lo ha fatto esordire in Primera al posto di Tévez nel finale di un match contro il Patronato. Nel frattempo, Retegui aveva scelto di seguire la sua passione per il calcio e di mettere da parte l’hockey, nonostante la nazionale giovanile lo volesse convocare per i Giochi Panamericani e il Mondiale.

L’interesse di Totti e il titolo di capocannoniere

La sua storia al Boca non è andata secondo le aspettative. Chiuso da Benedetto e dall’Apache, Retegui è andato in prestito all’Estudiantes. 5 gol in 29 presenze con il Pincha del presidente Veron, di cui uno decisivo segnato nel Clásico contro il Gimnasia allenato da Maradona. In quel periodo, si interessò a lui anche Francesco Totti, che lo convinse ad entrare nella sua scuderia di assistiti. «Ero a casa e mi hanno chiamato dall’agenzia per dirmi che Francesco voleva parlarmi e incontrarmi, il giorno dopo abbiamo fatto una videochiamata con lui. È un orgoglio e un’enorme gioia che una persona importante come lui si accorga di me, ed è stato qualcosa di molto bello. Sono felice che sia il mio procuratore. Sapeva tutto della mia famiglia, anche che mia sorella giocava a hockey. Sapeva persino come giocava. Mi seguiva da un po’, un paio di mesi fa ho attirato la sua attenzione», aveva rivelato Retegui a TyC Sports.

Da La Plata a Cordoba. Retegui nel 2020 è passato in prestito al Talleres, dove ha segnato 7 gol in 61 partite, che non sono bastati però per far sì che il Boca decidesse di puntare su di lui. Nel 2022 è arrivata la terza esperienza in prestito, stavolta più vicino a casa: al Tigre. 27 gol in 47 presenze nella squadra allenata dal El Gigoló Diego Martinez (per via della somiglianza con Javier Bazterrica, un truffatore diventato famoso in Argentina nel 2015 dopo essere stato denunciato penalmente dalla sorella del coreografo e produttore Flavio Mendoza), ex allenatore delle giovanili del Boca e con al fianco un altro prodotto delle giovanili xeneizes come Facundo Colidio. Numeri e prestazioni che hanno permesso al Tigre di qualificarsi alla Copa Sudamericana 2023. In possesso del passaporto italiano, il Boca ha accettato di prolungare il prestito anche per questa stagione, nella quale ha già segnato 4 gol nelle prime 4 giornate. Dal 2020 a oggi, nessuno ha segnato di più alle 5 grandi d’Argentina: ben 10 reti spartite tra Boca, River, Racing, Independiente e San Lorenzo. E se continuerà così è difficile pensare che il suo futuro sarà ancora in patria.