Da difensore a punta dei record: Mathys Tel, il predestinato del Bayern

by Francesco Pietrella
Mathys Tel

Secondo Nagelsmann il «nuovo Haaland» ce l’hanno loro. Si chiama Mathys Tel, ha 17 anni, è francese ed è nato nel 2005. Non ha visto il Mondiale del ’98, l’Europeo del 2000 e non ricorda i rigori di Berlino. «Nuovo Haaland» perché quando si parla di ragazzi da 40 reti all’anno si tende a tirar fuori il golden boy di Bryne, Norvegia, una macchina da gol.

Chi è Mathys Tel

Tel ha dimostrato un decimo della punta del City, ma secondo Nagelsmann – allenatore del Bayern Monaco – tra qualche anno sarà in grado «di segnare più di 40 a stagione». Intanto ne ha infilati un paio in appena cinque partite. Il primo in Coppa di Germania, nel 5-0 contro il Viktoria Colonia, il secondo nel 2-2 contro Stoccarda in Bundesliga. Un guizzo da record: Tel è il più giovane marcatore della storia del Bayern (17 anni e 136 giorni). Un primato raddoppiato in campionato. Il francese è anche il più giovane di sempre ad aver indossato la maglia da titolare. Predestinato. 

Campione d’Europa U17

Il colpo non è passato inosservato. I bavaresi hanno strappato Tel al Rennes per 28 milioni e mezzo di euro. Il 2005 più costoso al mondo. Nato e cresciuto a Sarcelles, nell’Ile-de-Francia, a pochi chilometri da Parigi, Tel ha debuttato tra i pro’ a 16 anni, tre mesi e 19 giorni, spazzando via il record di Eduardo Camavinga, enfant prodige di Rennes diventato stellina del Real. La stagione scorsa ha giocato un paio di partite in Conference, sette in Ligue 1 e una in Coppa di Francia. Lì davanti gioca ovunque: esterno, seconda punta, falso nove, ma per Nagelsmann è un centravanti. Il ruolo con cui ha vinto l’Europeo Under 17 con la Francia, da titolare. Un gol alla Polonia e due alla Bulgaria. Il tutto da capitano. 

«Centrocampista? No dai…»

Il bello è che all’inizio giocava centrale difensivo. Tel è alto più di un metro e 80, con una spallata si libera del marcatore, quindi da bambino era più facile stoppare le punte che liberarsi per tirare. Dopo aver girato diversi settori giovanili – tra cui l’NF Clairefontaine e il Villiers-le-Bel, dov’è cresciuto Maignan -, nel 2020 arriva al Rennes. Problema: un paio di scout vorrebbero tesserarlo come centrocampista offensivo. In fondo ci può stare, Tel ha un’ottima tecnica e una buona capacità di inserimento, ma uno dei suoi primi allenatori al Montrouge, Thomas Berlette, prende la parola e si impone: «Centrocampo? Ragazzi, ascoltatemi: Mathys è una punta e giocherà lì, ok?». Silenzio. Chi tace, acconsente.

L’ombra di Lewandowski

Berlette l’ha raccontato a gianlucadimarzio.com, aggiungendo che «uno con le sue qualità sarebbe stato sprecato come mediano». Salihamidzic, d.s. del Bayer, l’ha definito il «miglior talento d’Europa nel suo ruolo». Grazie al guizzo di un allenatore tanto testardo quanto intuitivo, ma anche a un investimento importante. La Francia dei grandi, intanto, osserva e prende appunti. Il Bayern non dice nulla, e neanche noi. Il paragone con Lewandowski deve restare nell’ombra.