Mattias Svanberg, il prototipo del centrocampista moderno

by Redazione Cronache
Mattias Svanberg, Gonzalo Higuain

di Andrea Sperti

Spesso si sente dire, anche tra gli addetti ai lavori, che questo o quel giocatore rappresentano il prototipo del centrocampista moderno. Bene, se in Italia si dovesse cercare un giovane al quale affibbiare questa espressione, non si potrebbe fare a meno di pensare a Mattias Olof Svanberg, tuttofare di proprietà del Bologna che in questo campionato è venuto fuori e finalmente sta facendo vedere a tutti il suo talento.

La stagione più importante

Il classe ’99, infatti, può giocare in ogni zona del centrocampo rossoblù, sebbene il modulo di Sinisa Mihajlovic, tecnico dei felsinei, ne esalti le caratteristiche e gli permetta di rendere al massimo. Lo svedese ha compiti difensivi ed offensivi allo stesso tempo. Deve provare a distruggere l’azione degli avversari, ma anche ad imbastire quella della propria squadra, sfruttando la sua innata capacità per gli inserimenti. Contro lo Spezia, domenica scorsa, il mediano ha siglato una doppietta importante, che ha permesso alla sua squadra di chiudere con diverse giornate d’anticipo la questione salvezza contro una diretta concorrente agguerrita come la formazione di Italiano.

In questa stagione Svanberg sta trovando lo spazio che ha inseguito a lungo negli altri anni ed ha già disputato più gare rispetto agli scorsi tornei. Nelle tre stagioni in Emilia Romagna ha segnato 6 reti in totale, ma 5 di queste sono state siglate in questo campionato, probabilmente quello della sua definitiva consacrazione. Quando è arrivato in Italia, dopo aver giocato per diversi anni in Svezia, sembrava un pesce fuor d’acqua, poco abituato ad i ritmi elevati del calcio italiano e questo lo ha confermato anche nella conferenza stampa post partita di domenica scorsa:

«ll mister ci ha detto prima della gara che oggi bisognava vincere, non importava come. Abbiamo segnato dall’inizio, poi ci siamo rilassati un po’, ma abbiamo fatto bene fino alla fine. Rispetto a prima gioco di più e riesco a fare cose con maggiore confidenza. Il mio riferimento? Mi piace guardare Kevin De Bruyne, dieci anni fa vedevo Ozil. Mi piacciono i giocatori offensivi. Non vedo nel futuro, sto qua e sono felice. Penso partita per partita».

Idoli e futuro

Nelle sue parole si possono notare due aspetti importanti. Il primo riguarda gli idoli da ammirare e dai quali prendere spunto. Sia il belga del Manchester City che il turco ex Arsenal sono due trequartisti completi, giocatori capaci di mandare a rete i propri compagni con un solo passaggio. Ecco, l’obiettivo del centrocampista svedese è proprio quello. Alzare il proprio raggio d’azione e magari arrivare a giocare dietro le punte, per mettere in mostra il suo raffinato piede destro. L’altro aspetto chiave, invece, riguarda il suo futuro e la voglia che ha di restare ancora a Bologna. Mattias è davanti ad un bivio della sua carriera ed in estate dovrà decidere se restare ancora un altro anno in una formazione che lotta per conquistare una salvezza tranquilla o se pensare di approdare in una big. La dirigenza felsinea non chiede meno di 20 milioni di euro per il suo cartellino ed in Italia Milan ed Inter sono pronte a dare vita ad un vero e proprio derby di mercato, al quale probabilmente si unirà anche il Leicester. Di certo a 22 anni può ancora decidere di maturare in una squadra con pressioni minori, sebbene sia sempre maggiore la voglia di giocare competizioni importanti ed internazionali.

Un amore nazionale

Nella sua vita il calcio ha un ruolo predominante ed anche a casa con la sua fidanzata si parla solo di quello, anche perché lei, Alice Magnusson, è la numero 10 dell’ASD Bologna Women, la formazione di calcio della città emiliana che milita in Serie C. Ovviamente i due giocano nello stesso ruolo, interpretandolo con fantasia ed un pizzico di follia. Lei fino a qualche anno fa è stata nel giro delle selezioni giovanili della Nazionale svedese, mentre lui dell’Under 21 è stato capitano e all’esordio con la Svezia ha trovato subito il gol nel 3 a 0 rifilato alle isole Far Øer. In una recente intervista Svanberg ha anche parlato dell’idolo di tutti i ragazzi svedesi, ossia Zlatan Ibrahimovic, dicendosi contento di potersi allenare con lui in Nazionale:

«Ibrahimovic ? Come lui non c’è nessuno. Adesso che è qui con me in Nazionale, una delle prime cose che gli chiederò è perché non è venuto a Bologna. Si sarebbe trovato bene con noi. Ma scherzi a parte, è un onore poterci confrontare con lui, abbiamo visto tutti che può fare ancora la differenza a 39 anni, quindi per noi è solo un grande privilegio averlo in squadra. Può aiutarci sia agli Europei che alle qualificazioni per i Mondiali in Qatar 2022».

Con il suo Idolo avrebbe potuto giocare insieme nel suo club ed invece dovrà accontentarsi di servirlo in Nazionale, sempre che in estate Svanberg non diventi un nuovo centrocampista del Milan. Adesso l’obiettivo è quello di finire la stagione nel migliore dei modi, magari aumentare il bottino riguardante gol ed assist ed imparando a gestire falli e momenti chiave del match. Qualche errore di troppo, su tutti quelli con Crotone e Sampdoria, sono costati a Svanberg critiche e mugugni a parte della piazza bolognese, da sempre tanto calda quanto esigente, ma solo con il lavoro e la voglia di migliorarsi si possono superare queste situazioni. Il centrocampista ha anche collezionato 5 cartellini gialli ed un’espulsione per doppia ammonizione e nella porzione di campo che occupa può permettersi pochi errori nei tempi e nei modi delle sue giocate.

La crescita del regista svedese è avvenuta negli ultimi due anni ed ora è il momento di continuare a salire di livello, eliminando i pochi bassi che accompagnano i tanti alti delle sue prestazioni. La Serie A con il Bologna è solo il trampolino di lancio di questo centrocampista, che ha le capacità per giocare e vincere in Europa.