McKennie ha convinto la Juventus: il riscatto arriverà presto. Ecco perché

by Redazione Cronache
mckennie

Quando il 29 agosto 2020 la Juventus ne aveva ufficializzato l’arrivo, nessuno avrebbe potuto immaginare quanto sarebbe diventato importante per la squadra. D’altronde, Weston McKennie arrivava da uno Schalke 04 sull’orlo del precipizio – lo testimonia l’ultimo posto in Bundesliga che occupa al momento. Un affare strano, improvviso, intercettato solo nelle sue battute finali dagli esperti di calciomercato. Con la stessa nonchalance con cui ha fatto le valigie e ha accettato la sfida bianconera è riuscito a convincere tutti: dagli esperti del settore ai tifosi, juventini e non, che non sapevano chi fosse.

6 mesi dopo, stando a quanto riferito da Tuttosport, la Juventus avrebbe deciso di riscattarlo. Sì, perché McKennie alla Vecchia Signora è arrivato in prestito oneroso con diritto di riscatto legato agli obiettivi stagionali. 18,5 milioni pagabili in tre anni, un affare senza precedenti a pensarci oggi.

Perché la Juventus vuole riscattare McKennie?

Nella sua esperienza tedesca, Weston ha giocato praticamente ovunque. Davanti alla difesa, come interno di centrocampo, terzino destro e anche difensore centrale. Vi chiederete come sia possibile? Semplice. Il texano ha un’intelligenza tattica superiore alla media – non a caso è riuscito ad ambientarsi in un calcio “complicato” come quello italiano in così poco tempo – e una notevole propensione al lavoro. Alla Juventus è arrivato per giocare in mezzo al campo, con la garanzia di saper interpretare il ruolo in base alle circostanze. Dove, però, è riuscito davvero a sorprendere tutti è stata la fascia. Per quanto se ne esaltassero le doti d’inserimento, nessuno avrebbe prospettato un rendimento di alto livello anche partendo dalle corsie laterali. È qui che McKennie è riuscito a dare il meglio di sé, all’interno di un sistema tattico molto fluido come il 4-4-2 di Andrea Pirlo.

Per sintetizzare il suo apporto quando schierato largo, abbiamo preso in esame Juventus-Bologna (2-0), la sfida in cui, stando ai ratings di WhoScored.com, ha registrato il miglior rendimento della sua esperienza italiana. Nella gara in questione McKennie ha realizzato 5 conclusioni verso la porta – una si è tramutata in gol, il colpo di testa all’altezza del dischetto sul corner calciato da Cuadrado -, al pari di Cristiano Ronaldo; ha distribuito la palla con estrema precisione (94%), secondo soltanto ad un ispiratissimo Bentancur; ha completato 2 dribbling, più di Cr7 e Kulusevski (1), ma meno dei funamboli Cuadrado e Arthur (3); ha vinto 4 duelli aerei, il migliore in assoluto tra i due schieramenti.

Dati, questi, che col supporto della heat map di cui sopra ci restituiscono l’immagine di un calciatore ubiquitario, capace di incidere in fase di possesso, di non possesso e nelle transizioni, con la prerogativa di tagliare il campo e raggiungere l’area avversaria con grande frequenza. Una caratteristica, quest’ultima, unica nel pacchetto dei centrocampisti bianconeri. McKennie ha già segnato 5 reti tra Serie A e Champions League: superato il suo precedente record (3, nello scorso campionato con lo Schalke). Weston si è dimostrato l’ago della bilancia, la scheggia impazzita che, però, sa in quali pertugi lanciarsi. Ecco perché la Juventus ha deciso di acquistarlo a titolo definitivo a prescindere da come finirà la stagione.