Ismaël Bennacer, calciatore del Milan, ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport.
LA FIDUCIA – «Devo essere più leader e parlare di più. Devo crescere tatticamente: nella ricerca della palla e nel sapermi liberare dalla pressione. In passato ho fatto la mezzala ma da un anno e mezzo gioco davanti alla difesa. Milano è Milano ed Empoli era Empoli, ma il calcio è uguale da tutte le parti. Nella nostra testa c’è l’Europa, adesso arriva la Juventus: se il Lecce ci ha pareggiato, noi possiamo vincere».
PIOLI – «Rispetto a Giampaolo è più aggressivo, più vicino a noi, ci parla in continuazione. Mi ha parlato anche da solo e mi ha spiegato cosa vuole: prendere più tempo quando ho palla, non verticalizzare sempre, gestire meglio i tempi di gioco».
I COMPAGNI – «Donnarumma è fortissimo. Avevo giocato da piccolo in Francia con Theo Hernandez e l’ho ritrovato molto più completo. Mi trovo bene con Leao e Kessié che parlano francese, Calhanoglu è il mio vicino di spogliatoio. Sono contento di aver ritrovato Krunic, mi chiamava mentre ero in Coppa d’Africa per chiedermi di venire al Milan».
I CONSIGLI – «Biglia mi ha preso con sé dopo gli errori che avevo commesso contro la Fiorentina. Mi ha detto di aver visto il momento in cui procuro il rigore, che ha notato come all’inizio io segua l’azione, poi mi fermi e poi riparta ancora. Mi ha detto proprio questo, di non fermarmi mai, che in certi casi si fa e non si pensa».
I MODELLI – «Mi ispiro a Iniesta e Verratti, li osservo tantissimo. Boban mi ricorda sempre Pirlo: ‘Guarda come giocava, non era velocissimo ma sapeva prima degli altri dove andava la palla e dove erano i compagni’. Lo studio in video».
LE ABITUDINI – «Sto sempre in casa, esco solo per mangiare con mia moglie o per qualche passeggiata con la famiglia. Prego cinque volte al giorno, ma mai nello spogliatoio. Mi piace la moda e mi rivestirei come il primo giorno al Milan. Sono giovane e posso permettermelo. Da adulto passerò ad abiti più classici».