Milan, Pioli: «Piatek va aiutato. Bonaventura c’è, Caldara quasi»

by Redazione Cronache
pioli milan

Un Pioli a 360° quello che ha parlato nella conferenza in vista di Milan-Napoli: dalle sensazioni che si respirano nello spogliatoio, a Piatek, Kessie e le voci di mercato.

SOSTE NAZIONALI – «A me, onestamente, non piacciono, però i nostri giocatori sono tornati bene con gol segnati e ottime prestazioni alle spalle, questo a dimostrazione della qualità della rosa che ho a disposizione»

MERCATO – «Sono voci che non riguardano la squadra. Queste soste piacciono più a voi giornalisti per parlare di questo argomento».

CALDARA – «Sta meglio, ma non è ancora pronto. Domani gioca con la primavera. Penso abbia bisogno di un paio di settimane per colmare il gap coi suoi compagni»

CONTI e BONAVENTURA – «Più giocatori abbiamo al 100% e meglio è, per una squadra più competitiva, e questo è importante anche durante gli allenamenti. Conti e Bonaventura sono disponibili per giocare domani»

PIATEK – «Durante sosta avuto tempo per rivedere la sua prestazione con Juve, lui ha lavorato bene, con un paio di occasioni da gol che si è creato, presenza continua in area: in generale le sue prestazioni sono in crescita Per me rimane un centravanti puro, d’area,. Viene dal gol in nazionale e secondo me dobbiamo far arrivare più palloni possibili dentro l’area per favorire le sue qualità»

MODULO – «Sono tornato al 4-3-3 perché ho ritenuto che la squadra stesse meglio in campo così»

KESSIE – «La mia volontà è quella di recuperare tutti, poi dipende da loro: io non chiudo le porte a nessuno. Frank è rientrato ieri dalla nazionale, ha fatto solo una parte di allenamento, però l’ho visto bene».

NAPOLI – «Troveremo un avversario motivato e determinato, con un allenatore esperto e giocatori di qualità. Noi non saremo da meno in quanto a stimoli. Per noi ogni partita deve essere quella della svolta e secondo me abbiamo anche interpretato nel modo giusto le ultime gare. Domani faremo una partita seria, propositiva non passiva, tecnicamente e tatticamente il più precisi possibile. Si riparte dalla prestazione di Torino, perché essendo la Juventus una delle squadre più forti d’Europa, vuol dire che certi valori li abbiamo».

IBRAHIMOVIC – «Come ho già avuto modo di dichiarare, per me è un grande campione, un professionista vero. Però sono situazioni che non riguardano la squadra. Con la società c’è un confronto continuo, ma siamo a novembre e dobbiamo pensare a noi stessi».