Milan, Shevchenko racconta: «Il rigore a Buffon e Dudek e il gol più bello…»

by Redazione Cronache

Durante la diretta Instagram con Carlo Pellegatti, l’ex-attaccante Andriy Shevchenko ha ricordato diversi momenti passati al Milan. Pellegatti ha chiesto all’ucraino di ricordarsi delle emozioni in campo, come i rigori decisivi a Buffon e Dudek:

SUL RIGORE DI MANCHESTER – «Ho pensato di tutto in quei 30 metri. Ho visto un video qualche giorno fa del rigore visto da dietro, si vedono tutti i miei compagni in attesa del mio rigore. Prima di prendere la palla mi dicevo di non cambiare decisione, volevo aspettare la mossa di Buffon e così ho fatto. Ero deciso di fare così e così ho fatto. Aspettavo il fischio dell’arbitro, non avevo sentito il fischio, c’era tanto rumore allo stadio, ma dentro alla mia testa ero pronto».«

IL RIGORE A DUDEK – «Mi fa impazzire ancora quella parata. Sul rigore ho sbagliato io, ma non capisco ancora come ha fatto a non entrare quella palla. Non voglio nemmeno più vederla quella parata».

IL DERBY DEL 6-0 – «Avevo grande rispetto per Cesare Maldini. In quel momento non stavamo andando molto bene, ma ci sentivamo bene in quella partita. Abbiamo capito fin da subito la sua filosofia e ci siano uniti intorno a lui. Era un derby importante per tutti, ma soprattutto per lui. Con Cesare ho creato un grande rapporto».

IL GOL PIÙ BELLO – «Ne ho fatti tanti di belli, ma quelli che contano sono quelli che ti fanno entrare nella storia. Penso per esempio a quello contro l’Inter in semifinale di Champions del 2003 o quello di testa in Supercoppa europea contro il Porta a Monaco».

ALLENATORI –  «Sono i due allenatore che mi hanno dato di più nel calcio. Con Lobanovskyi ho imparato la cultura del lavoro, mi ha insegnato tanto. La nostra generazione ha imparato tanto da lui. Quando ho vinto la Champions con il Milan ho portato la coppa sotto il suo monumento, lui aveva sempre sognato di vincere quel trofeo. Ancelotti è l’allenatore con cui ho vinto di più, è un tecnico che sa costruire ottimi rapporti con i giocatori. Lui ha creato un’atmosfera incredibile nella squadra, anche grazie a Galliani che con Berlusconi ha costruito un grande Milan».