La squadra di MLS che si allena in una caserma e ha un sacco di punti in comune con l’Italia: un logo che ricorda quello della Fiorentina, un allenatore italiano che ha militato in Serie A, ma anche Alessandro Nesta e un fondatore che sta facendo le fortune dell’attuale Bologna.
Il Montréal, per anni conosciuto come Montréal Impact, alla francese, è la squadra dell’MLS più italiana che ci sia. E non solamente perché attualmente, alla guida del club, c’è l’ex centrocampista Marco Donadel. Che, attraverso il bel calcio, sta provando a risollevare la società di proprietà di Joey Saputo, proprietario anche del Bologna.
Saputo qui è un nome che riecheggia: la famiglia ha fondato la società nel 1992 e a parte brevi interregni, ne ha sempre detenuto la maggioranza delle quote. Lo stadio si chiama Saputo Stadium ed è stato costruito proprio da loro. Che, nel 2014, hanno acquistato una vecchia ma bellissima caserma dei pompieri per farne un bel centro sportivo: dal 1981 al 2002 l’edificio è stato abbandonato, mentre dal 2003 al 2012 ha ospitato il Théâtre Sans Fil, una compagnia specializzata in rappresentazioni teatrali con marionette giganti. Per 16 milioni di dollari canadesi, di cui 6 stanziati dal comune per sistemare le torrette di questa sorta di castello in pietra, ecco la casa del Montréal.
Il Montréal è uno spasso: ogni volta che segna un gol in casa, viene suonata una campana in curva da un tifoso scelto a caso. In un campionato facoltoso, l’MLS, dove 9 proprietà sono tra le 30 più ricche del mondo del calcio, la famiglia Saputo ha spinto anche sui giovani, gestendo a più riprese diverse squadre giovanili e riserve per sviluppare e dare spazio ai ragazzi da portare in prima squadra. Anche se, il colpo più a effetto, rimarrà sempre lui: Didier Drogba, 23 gol in 41 partite nell’arco di due stagioni tra il 2015 e il 2016.